Pronto il nuovo acceleratore lineare per radioterapia di ultimissima generazione


Lo scenario della moderna oncologia è caratterizzato dalla rapidissima evoluzione delle modalità di diagnosi e di trattamento delle neoplasie.  In tale contesto, il Consiglio di Amministrazione della Fondazione Giovanni Paolo II, presieduto da Maurizio Guizzardi,  ha scelto di avviare un Piano di Investimenti pluriennale volto all’ammodernamento degli spazi e delle apparecchiature, con l’obiettivo di offrire cure di altissima qualità, in un percorso che mira a garantire al paziente ed alla sua famiglia elevati livelli di accoglienza, sicurezza e confort.

 Da alcuni giorni è entrato in piena funzione clinica il nuovo acceleratore lineare di ultimissima generazione,  che consente trattamenti più precisi e mirati nella cura dei tumori con un potenziale miglioramento dei risultati attesi e una riduzione degli effetti collaterali delle terapie. All’interno dei locali della Radioterapia verranno riprodotte una serie di affascinanti immagini fotografiche del patrimonio artistico molisano, che anche i numerosi pazienti provenienti da altre regioni avranno il piacere di ammirare, è questo l’obiettivo di Molise Art, nato sulla scia del progetto Gemelli Art, della Fondazione Policlinico “GemellI” di Roma. Un cuore ipertecnologico immerso nella bellezza dell’arte per massimizzare le chance di cura per le persone affette da malattie oncologiche.  “La bellezza è Amore realizzato” ha commentato Vincenzo Valentini, Direttore Scientifico della Fondazione e dell’U.O.C. di Radioterapia nel corso della presentazione dell’iniziativa, “l’arte può essere considerata un’arma in più per favorire la guarigione. Compito del medico è anche quello di educare e accompagnare la persona nella dimensione della fragilità, creando un clima umano e familiare” ha concluso. Con l’avvio del nuovo acceleratore lineare, è stato possibile eseguire trattamenti ancora più specializzati tramite tecniche radioterapiche all’avanguardia che, combinando imaging e radioterapia, garantiscono estrema precisione, personalizzazione della cura, preservazione d’organo e di funzione, offrendo maggiori opportunità di guarigione. La Fondazione di Ricerca e Cura “Giovanni Paolo II” offre in tal modo – sostengono Francesco Deodato e Savino Cilla, rispettivamente responsabili della UO di Radioterapia e della UO di Fisica Sanitaria – l’eccellenza tecnologica in tutte le modalità radioterapiche a fasci esterni oggi in uso per i trattamenti oncologici. Il nuovo acceleratore  è infatti dotato dei più moderni sistemi di imaging e  guida ottica che permettono in maniera rapida e precisa di “vedere” il bersaglio durante il trattamento con un alto grado di precisione e di correggere istantaneamente sia il posizionamento del paziente che le modalità di erogazione del fascio di irradiazione, in modo da riprodurre al millimetro il trattamento radioterapico pianificato. La Radioterapia ad Intensità Modulata (IMRT) e la Radioterapia Volumetrica ad Arco (VMAT), metodiche di alta complessità introdotte da molti anni nella nostra pratica clinica per la maggior parte delle patologie, beneficiano da oggi di tecnologie di ultima generazione, come la Cone-Beam CT, la possibilità di Gating respiratorio e della dosimetria portale online. Grazie ad una TAC “on board” è da oggi possibile verificare al millimetro la corretta posizione del paziente, visualizzare in tre dimensioni la neoplasia e quindi colpire il bersaglio in maniera ancora più mirata, permettendo così di preservare gli organi circostanti e di aumentare la percentuale di successo dei trattamenti. In aggiunta, un altro avanzato strumento di controllo del trattamento presente, chiamato AlignRT, consente attraverso l’utilizzo di sei telecamere stereoscopiche ad alta definizione di ricostruire con accuratezza ed altissima velocità la superficie esterna 3D del paziente. In tal modo, è possibile non solo agevolare drasticamente la fase di posizionamento del paziente ma soprattutto monitorare in tempo reale la posizione del paziente durante l’erogazione del trattamento, chiave fondamentale per garantire l’immediata sospensione del fascio in caso di movimenti ritenuti eccessivi e sopra le tolleranze impostate e dunque garantire il risparmio di dose impropria al paziente. Infine è possibile eseguire trattamenti di Radioterapia Stereotassica cerebrale ed extracranica (SBRT), tecnica nella quale il Centro ha una lunga esperienza, ancora più precisi e mirati grazie all’utilizzo di fasci fotonici “free flattening filter” ossia di fasci ad altissimo rateo di dose in grado di erogare in modo ultraconformato dosi ablative a metastasi polmonari, epatiche, linfonodali ed ossee in meno di 2 minuti e non più in 15-20 minuti.

Stefano Venditti

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