Le verdure fanno segnare un aumento del 18,5% rispetto allo scorso anno per effetto del clima pazzo che ha sconvolto i raccolti e ridotto le disponibilità sui mercati. E’ il dato allarmante emerso dai dati Istat sull’inflazione a febbraio che ha messo in evidenza, tra le altre cose, che è diversa la situazione per le produzioni frutticole come le clementine con prezzi all’origine per i produttori molto bassi.
“Sulle verdure – sottolinea la Coldiretti – si scontano gli effetti dell’ondata di maltempo che ha colpito la Penisola con gelo e neve alla quale è seguita una anomala ondata di calore che sta mandando ora in tilt le coltivazioni con mandorli e albicocchi in fiore e peschi pronti a sbocciare. Le conseguenze peraltro – continua la Coldiretti – si fanno già sentire sui ortaggi dove è saltata ogni programmazione dei raccolti con broccoli, cavoli, sedano, prezzemolo, finocchi, cicorie, bietole che maturano contemporaneamente per le temperature primaverili. In queste condizioni – precisa la Coldiretti – è necessario verificare che sulla pesante crisi che ha colpito gli agricoltori non si innestino pericolose speculazioni che colpiscono produttori e consumatori o frodi con il prodotto di importazione spacciato per prodotto nazionale. Per ottimizzare la spesa, ottenere il miglior rapporto prezzi qualità e aiutare il proprio territorio e l’occupazione, il consiglio della Coldiretti è quello di verificare l’origine nazionale, acquistare prodotti locali che non devono subire grandi spostamenti, comprare direttamente dagli agricoltori nei mercati o in fattoria e non cercare per forza il prodotto perfetto perché piccoli problemi estetici non alternano le qualità organolettiche e nutrizionali, i cosiddetti “brutti ma buoni”.
Stefano Venditti