A delineare il settore economico sono i dati: secondo immobiliare.it, nei mesi tra marzo e settembre 2020 il calo medio è stato del 13,2%. L’offerta media è cresciuta del 14,2% nei principali centri italiani, con un picco ingente a Milano (68,7%). Tantissime, quindi, le case da affittare e nessuno che possa e addirittura voglia farlo.
Sono poche le persone che chiedono appartamenti in affitto. Precipita la situazione immobiliare e i proprietari sono preoccupati. A delineare il settore economico sono i dati: secondo immobiliare.it, nei mesi tra marzo e settembre 2020 il calo medio è stato del 13,2%. L’offerta media è cresciuta del 14,2% nei principali centri italiani, con un picco ingente a Milano (68,7%). Tantissime, quindi, le case da affittare e nessuno che possa e addirittura voglia farlo.
La situazione economica
Probabilmente è l’effetto dell’emergenza sanitaria dovuta al Covid se, prima della pandemia, nel capoluogo lombardo la richiesta di case in affitto aveva superato quella degli alloggi in vendita e cresceva a ritmi importanti, negli ultimi sei mesi il trend si è fermato e fa registrare un piccolo +0,5%. Per quanto concerne gli affitti di stanza, la situazione è ancora più buia: ad agosto 2020 la disponibilità di stanze per studenti e lavoratori ha fatto registrare un +149% rispetto allo scorso anno. Anche qui Milano primeggia in negativo, +290% di stanze disponibili, seguita da Bologna (+270%). Ed è proprio in questo quadro sconfortante che spicca un dato positivo: i prezzi sono per ora stabili, circostanza che potrebbe indicare l’aspettativa di una ripresa rapida dei trend.
La crisi dei proprietari di immobili
Con questa “crisi immobiliare” perdono il proprio investimento i proprietari, che stanno vivendo il crollo verticale dei loro fatturati (anche -90%) e la difficoltà di mettere a reddito i propri alloggi. Secondo un sondaggio Hostmate (https://www.hostmate.it/), il 74% dei proprietari ha urgenza di trovare soluzioni nei prossimi due mesi, mentre il 68% è risultato insoddisfatto dei servizi offerti dagli operatori tradizionali, che non sono stati in grado di fornire una valutazione affidabile e un’analisi concreta delle opportunità economiche connesse alla messa a reddito dei propri immobili.
Francesco Fravolini