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Ambiente & Società

A Roma si studia a singhiozzo, mentre gli studenti più tenaci sono quelli di Bari (88%) e Verona (87%)

Bari è al primo posto per la tenacia dei suoi studenti, con un tasso di abbandono del 12% appena. Mentre a Roma ogni anno uno studente su 4 abbandona gli studi. Lo sostiene l’Università Popolare “Stefano Benemeglio” delle Discipline Analogiche che, tenendo in conto sia i corsi di studio universitari che quelli di formazione terziaria professionalizzante, ha sommato il numero degli studenti che interrompono gli studi a quelli che nell’arco dell’anno non sostengono neanche un esame, ottenendo così una percentuale degli studenti irregolari.

Prendendo in esame sia i corsi universitari che quelli parauniversitari, a livello nazionale il tasso di abbandono medio annuo è risultato essere del 24%. Il tasso di abbandono è invece esiguo a Bari (12%), a Verona (13%) e a Milano (15%), che si collocano sul podio delle città universitarie con più studenti regolari. Seguono poi Torino e Catania che si posizionano pari merito con un tasso di abbandono del 16%. I risultati della ricerca non sono del tutto confortanti: in alcune città il tasso di abbandono è quasi il doppio rispetto alla media nazionale. Accade a Bergamo che guida la classifica delle città con un maggior numero di studenti irregolari (45%), seguita da Camerino (38%) e da Viterbo che si colloca al terzo posto con il 34%. Poi ancora seguono Pisa (30%), Palermo (27%) e Roma (25%). Mentre Firenze, Bologna e Napoli rientrano nell’ambito della media nazionale del 24%. L’approccio metodologico adottato per questa ricerca ha considerato come studenti irregolari coloro i quali non hanno superato alcun esame oppure non si sono iscritti all’anno successivo.


Stefano Venditti

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