Sergio Leone, nato a Roma, il 3 gennaio 1929 avrebbe compiuto 90 anni … di grandi successi.
Nel tributare al più grande dei registi italiani il nostro sentito ringraziamento per quanto ha dato alla 7ma arte, ci piace immaginarlo in giro nell’Olimpo degli immortali pensando ad una nuova sceneggiatura.
Intanto, ad onorare la sua memoria, ci ha pensato la Fondazione Cineteca di Bologna e la Cinémathèque Franҫaise che ha organizzato una mostra a Roma, all’Ara Pacis, dal 17 dicembre 2019 al 20 maggio 2020.
Nella conferenza stampa di presentazione, che si è svolta il 16 dicembre, sono intervenuti Luca Bergamo, vicesindaco con delega alla Crescita culturale, Maria Vittoria Marini Clarelli , sovrintendente capitolina ai Beni Culturali, Gianluca Farinelli, direttore Cineteca di Bologna e Raffaella Leone, amministratore delegato Leone Film Group.
La mostra è suddivisa nelle sezioni denominate “Cittadino del cinema”, “Le fonti dell’immaginario”, “Laboratorio Leone”, “C’era una volta in America” e “Leningrado e oltre”, quest’ultima dedicata all’opera rimasta incompiuta.
Grazie ai preziosi materiali d’archivio della famiglia Leone e di Unidis Jolly Film, i visitatori entreranno nello studio del nostro regista dove nascevano le idee per il suo cinema e troveranno esposti costumi, bozzetti, foto, modellini e tanti oggetti di scena.
Sergio Leone, mito sacro della cinematografia internazionale, oltre che sceneggiatore e produttore, da giovanissimo ha fatto anche la comparsa in alcuni film (per esempio in Ladri di Biciclette).
Figlio d’arte di entrambi i genitori, ha iniziato la sua splendida carriera come attore, sceneggiatore e aiuto regista in alcuni colossal e film di genere “peplum” (Sodoma e Gomorra, Ben Hur, Quo Vadis).
Nel 1961 ha diretto Il colosso di Rodi, successivamente si dedicò ai Western battendo tutta la concorrenza straniera, in particolare quella americana.
Oggi viene ricordato come il regista delle due trilogie, quella del “dollaro” (Per un pugno di dollari, Per qualche dollaro in più, Il buono, il brutto, il cattivo) e quella del “tempo”, o “gangster movie” (C’era una volta il West, Giù la testa, C’era una volta in America).
Con il film “Giù la testa” cambiò radicalmente la prospettiva dell’immagine del pistoleros, inserendo elementi colmi di legami sociali finalizzati a catturare e coinvolgere l’attenzione dello spettatore: a lui cui fanno ancora riferimento registi oggi ritenuti molto celebri.Nei suoi film giganteggiano attori del calibro di Henry Fonda, Clint Eastwood, Gian Maria Volontè, James Coburn, Robert De Niro, Charles Bronson, Claudia Cardinale, Rod Steiger, Lee Van Cleef, Eli Wallach, ecc..
Il grande regista compie il suo massimo capolavoro con C’era una volta in America, una storia che si svolge all’epoca del proibizionismo sino agli anni Sessanta, tra la violenza ex Western ed il sentimento moderno dell’appartenenza ai valori della fedeltà, dell’amicizia, della nostalgia e del rispetto in amore. Una storia suggestiva, a tratti romantica, che va avanti, frame dopo frame, tra sogno e realtà.
Ad avvalorare la genialità dei suoi lavori indimenticabili sono le colonne sonore scritte e dirette dal celebre Ennio Morricone.
Bruno Cimino