L’opera simbolo del vigore del mondo americano comparve in una notte del Dicembre 1989
Due grandi corna, un corpo robusto, uno sguardo di sfida e una bocca che sembra curvarsi in un sorriso irriverente, proprio di una creatura a cui non fa paura nulla, che può superare tranquillamente qualsiasi difficoltà. Il toro di Wall Street è l’emblema dello spirito di quella strada, dove tra gli uomini d’affari la competitività, l’ambizione e l’arrivismo sono le tre nuove “virtù teologali”, quelle della religione dell’economia. Nessuno di passaggio a New York dimentica di compiere il rito scaramantico di toccare i suoi attributi ma pochi conoscono la sua storia, una vicenda curiosa e non convenzionale che ha al centro un artista siciliano che ama rompere gli schemi. Il suo autore, lo scultore Arturo Di Modica, classe 1941, nasce a Vittoria, cittadina del ragusano. Poco più che adolescente lascia la Sicilia, contro la volontà della famiglia, per frequentare la Scuola Libera del Nudo dell’Accademia di Belle Arti a Firenze. Ѐ l’inizio di una carriera artistica in continua ascesa. Nel 1973 stregato dal fascino della Grande Mela, decide di trasferirsi nella città ed aprire qui un suo studio. Nel 1987 gli Stati Uniti vivono un periodo di crisi economica e Di Modica decide di compiere un gesto eclatante per ricordare agli Americani la loro resilienza. Due anni dopo, nella notte tra il 15 e il 16 Dicembre 1989, l’artista, aiutato da una squadra di quaranta amici, colloca il gigantesco Charging Bull davanti la sede della borsa di Wall Street, senza alcuna forma di autorizzazione. Un animale in bronzo di circa 3,5 tonnellate, colto nell’atto di caricare, costato a Di Modica 350.000 dollari, per ricordare in un momento buio all’America la sua forza. La mattina seguente l’impresa è su tutti i giornali, l’artista viene multato e gli viene intimato di rimuovere la statua ma i newyorkesi fanno pressione per mantenerla in loco e riescono ad averla vinta. Oggi il Toro di Wall Street è uno dei monumenti più importanti della città, simbolo del vigore e della forza dei suoi abitanti.
Glenda Oddi