Una testimonianza emozionante quella che Oney Tapia ha voluto condividere a Campobasso in un’intensa giornata che ha visto il campione paralimpico incontrare gli studenti del capoluogo di regione e le massime autorità sportive ed istituzionali molisane presso.
“Oggi è un giorno importante perché ci siete voi, perché avete il potere e la forza di cambiare la vostra vita, la vostra quotidianità. In questa scuola, nelle vostre case, state seminando il vostro presente e il vostro futuro: non mollate mai – ha rimarcato Giuseppe Vitale vice presidente della Fispic nazionale-.” Queste le parole con le quali il campione paralimpico ha esordito dinanzi a una platea di oltre 250 ragazzi, una lezione straordinaria che certamente ricorderanno. Oney ha voluto sottolineare quanto sia importante avere un obiettivo, riuscire ad interagire con gli altri, con un sorriso saper trasmettere positività e rispettare l’opinione di chi la pensa diversamente. Tutti possono essere campioni nella vita, tenacia e concentrazione aiutano ad acquisire sicurezza, a dominare le proprie emozioni. “Come era la vita prima a L’Avana e le differenze con l’Italia? Che studente sei stato? Come è cambiata la tua vita dopo l’incidente?” alcune delle domande che i ragazzi hanno rivolto all’atleta di origine cubana. Un racconto genuino che ha voluto condividere coi giovani presenti allo scopo di trasmettere motivazione ed autostima. Per coltivare sogni e desideri bisogna trovare il coraggio e l’energia per vincere la paura affrontandola, “se hai perso una partita, cerca una rivincita, è il modo migliore per diventare campioni. E’ il momento per cominciare a capire cosa volete fare della vostra vita, se non oggi, quando?” La storia di Oney è quella di un uomo che ha imparato ad non arrendersi mai, anzi, ogni ostacolo diventa un punto di partenza, l’occasione per dare sempre il meglio di se. Oney ha raggiunto questo livello nello sport grazie ad un lavoro mentale, fatto di perseveranza e dedizione, intelligenza ed esercitazione. Un colpo di fulmine, è così che descrive nel libro il rapporto con il suo primo allenatore. Non bisogna quindi avere paura del cambiamento, da un incidente saper cogliere un’opportunità, “prima di cercare all’esterno, dobbiamo guardare noi stessi, scavare dentro di noi e trovare la verità, altrimenti ci inganniamo, cambiare l’esterno è cambiare qualcosa che è fuori di me, devo prima cominciare da me stesso. E’ necessaria una rivoluzione emotiva.”
Stefano Venditti