Esiste una patologia psichiatrica che induce un soggetto ad attirare l’attenzione degli altri inscenando allarmismi intorno a se stessi, attraverso l’invenzione di malattie come tumori o traumi psicologici, in modo da garantirsi attenzioni e gratificazioni sul piano affettivo.
Si chiama sindrome di Münchhausen. La persona affetta da questa patologia, si documenta sulle origini, sui sintomi e sul decorso del disturbo considerato che subito viene messo in pratica divulgandone racconti totalmente frutto di una fervida fantasia. La persona affetta da tale disturbo della personalità, non mira ad altro che a ricevere consensi ed è oggi molto diffusa anche sui social, dove è facile ingannare gli altri con post falsi ed immagini rubate ad altri profili appartenenti a persone che soffrono davvero di quella data malattia.
Quando si è piccoli si tende ad avere il famigerato mal di pancia o mal di testa, se alla base non vi è da parte dei genitori una adeguata dedizione; il bambino, sentendosi ignorato, inizia ad accusare malesseri di diversa natura perché avverte intorno a sé trascuratezza. Questo genere di comportamento può esasperarsi in età matura, provocando comportamenti non solo autolesionisti, ma di lesione a terzi, per esempio ad un parente stretto, così da poter manifestare a chiunque la propria sofferenza. I soggetti che soffrono della malattia di Münchhausen non vanno trascurati, perché imprevedibili e quindi pericolosi sia per se stessi che per gli altri.
Dall’’omonimo barone (1720-1797), che intratteneva gli amici attraverso racconti bizzarri riferiti ai propri anni di servizio, il termine di sindrome di Munchausen venne citato nel 1951 da Lancet nelle situazioni in cui si verificavano continui ricoveri ospedalieri da parte di coloro che manifestavano sintomi apparenti di malattie.
Eleonora Giovannini