Era il 1994 quando le cinque ragazze, dopo una selezione, crearono la band femminile più famosa di sempre
Trent’anni fa nacque il gruppo delle Spice Girls; era infatti il 1994 quando Bob e Chris Herbert, due talent scout nonché giornalisti inglesi, pubblicizzarono l’iniziativa che consisteva nel trovare ragazze adatte a formare un gruppo musicale esclusivamente femminile. Per creare la risposta “rosa” ai popolarissimi complessi maschili, come i Take That o i Boyzone. Era un progetto musicale studiato a tavolino e, tra le tantissime ragazze che hanno risposto all’appello, furono scelte le cinque che divennero le “Spice”, la band femminile più famosa di tutti i tempi. Il disco d’esordio è composto da brani diventati popolarissimi, come “2 Become 1” o “Say You’ll Be There”. Avevano successo non solo le canzoni, ma anche i videoclip. “Girl Power” era il loro motto, attraverso la commercializzazione dell’eredità del 1968 dei movimenti femministi, delle riot grrrl e del punk. A cavallo tra il 1995 e il 1996, la carriera della Spice Girls entrava nel vivo. Le cinque ragazze tutto pepe inglesi, si apprestavano ad inanellare quella lunga serie di successi che le ha fatte diventare una vera e propria icona nel panorama artistico musicale mondiale.
Ma torniamo al 1994: l’annuncio, per promuovere la selezione che doveva scegliere le giovani giuste per il gruppo musicale, esprimeva chiaramente le caratteristiche che la nuova band doveva avere: “Siete spregiudicate, estroverse, ambizione e capaci di cantare e ballare?”. Insomma il gruppo che gli Herbert avevano in mente doveva essere costituito da ragazze, tutto pepe, con carica di seduzione da mescolare a doti canore e capacità scenica.
Detto fatto: tra le centinaia di giovani che parteciparono al casting, vennero scelte Geraldine Estelle Halliwell, Melanie Jayne Chrisholm, Victoria Caroline Adams, Melanie Jnine Brown ed Emma Lee Bunton. A dire il vero la Bunton arrivò un po’ dopo la costituzione ufficiale, in quanto inizialmente fu presa Michelle Stephenson, che decise di abbandonare il gruppo e fu così rimpiazzata da Emma.
Come location, per creare i primi lavori musicali, le Spice scelsero una casa della città inglese di Maidenhead, nella contea di Berkshire. Però già nel marzo del 1995 c’è la rottura con i loro manager, ovvero gli Herbert, uno “strappo” che convince le cinque ragazze a affidarsi alla casa discografica Virgin Records.
Il loro primo singolo è “Wannabe”, che esce nel 1996 e sdogana la forma contratta di “want to”, utilizzata nel gergo parlato e nel linguaggio dei social network. “If you wanna be my lover, you gotta get with my friends”, ovvero, “se vuoi essere il mio fidanzato devi andare d’accordo che le mie amiche”. Insomma, una frase simbolo dell’immaginario “girls-power”.
Questo singolo negli Usa diventa il maggior successo mai ottenuto in America da una band che non sia degli States, battendo perfino i Beatles. E’ quello il periodo in cui a ciascuna delle ragazze viene dato un soprannome, in base alle rispettive caratteristiche: Geri Halliwell diventa Ginger Spice, Victoria Adams è Posh Spice, a Melanie Brown viene dato il nomignolo di Scary Space, Emma Bunton diventa Baby Spice e Melanie Chrisholm si chiamerà Sporty Spiuce.
Esce intanto il loro primo album: è intitolato semplicemente “Spice”, vende 15 milioni di copie, battendo tutti i record di incassi.
Il secondo album è “Spiceworld”: è la fine del 1997 e il singolo “Spice up your life” anticipa quello che dovrebbe essere l’LP della maturità delle cinque ragazze. Anche questo secondo lavoro è un grande successo con 7 milioni di copie vendute nell’arco di una decina di giorni. Ma è il periodo anche delle prime severe critiche: le Spice Girls sono onnipresenti e per molti contesti mediatici questo complesso diventa troppo ingombrante.
Loro rispondono alle critiche con un film, intitolato “Spiceworld: The movie”. Esce per Natale e i botteghini sono congestionati solo per loro.
Dopo aver dato l’addio al loro manager, le ragazze britanniche decidono di gestirsi da sole, dividendosi i compiti: c’è chi si occupa dell’organizzazione dei concerti, chi cura l’immagine del gruppo e chi si adopera per racimolare denaro attraverso gli sponsor. Parte il loro immenso tour, che prevederà ben 105 date. Ma sul più bello Geri Halliwell decide di lasciare la band, probabilmente per divergenze insanabili con le colleghe. Per sostituire Geri si pensa alla cantante israeliana Sharon Cohen, un’artista transessuale che prese poi il nome di Dana International. Per Dana poteva essere il momento buono per moltiplicare la sua popolarità (e probabilmente anche il suo conto in banca) ma allora era troppo impegnata nelle lotte sociali, riguardanti i diritti delle minoranze, etniche e di genere, quindi rispose di no.
In quattro le Spice registrano il singolo Goodbye, mentre nel 1999 esce il loro terzo album. Il singolo che precede questo lavoro, dal titolo “Let Love Lead the way”, ha successo, ma il long play no.
Le Spice Girls non si sentono più unite come prima. Sembra quasi che nel gruppo entri una sorta di demotivazione a continuare insieme, si crea così una forza centrifuga che spinge tutte a cercare un’identità da solista. C’è da dire che le Spice Girls non si sono mai ufficialmente divise, ma di fatto il loro scioglimento va collocato nel 2001.
Nel 2007 tornano a cantare insieme, esibendosi in un tour mondiale dal titolo “The return of the Spice Girls”. Nel 2010 c’è il musical che tratta della loro attività, dal titolo “Viva forever”, mentre nell’agosto del 2012 le Spice sono invitate a cantare nella chiusura delle Olimpiadi di Londra.
Nel 2019 si sono esibite in Inghilterra, con un numero di fans straordinario.
La scorsa primavera c’è stata la reunion del gruppo nella festa privata per i 50 anni di Vicktoria Beckham.