Le spese del nutrizionista possono essere detratte nel modello 730/2024
Nel caso tu ti avvalga delle prestazioni di un nutrizionista è bene che sia al corrente del fatto che i costi che dovrai sostenere possono essere portati in detrazione nel modello 730/2024 in quanto rientrano tra le spese mediche detraibili ai sensi dell’articolo 15 del Testo unico delle imposte sui redditi.
Precisiamo a tal fine che il nutrizionista è colui che si occupa del rapporto che esiste tra nutrizione, alimentazione e in generale il benessere psicofisico della persona. Ci si può avvalere di tale figura professionale sia per acquisire una determinata forma fisica ma anche per motivi di salute o patologie in corso.
Ai fini della detrazione deve trattarsi di un biologo nutrizionista.
In tal caso la spesa pagata per la prestazione ricevuta è dalla legge considerata detraibile dall’Irpef nella misura pari al 19% su importi che superino la soglia pari a 129,11 euro. Una buona notizia è che per godere del beneficio fiscale non è necessario munirsi di prescrizione medica. Possiamo dunque direttamente rivolgerci al professionista nutrizionista e poi detrarre la spesa corrisposta.
Per ottenere il rimborso da parte del fisco occorre riportare la spesa nell’apposita casella del modello 730/2024. Si tratta della sezione specifica relativa ad oneri e spese detraibili, in particolare i righi da E1 a E3. Qualora l’ammontare complessivo sia superiore a 15.493,71 euro è possibile ripartirle in quattro quote annuali di pari importo.
Per far fronte ad eventuali controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate è indispensabile munirsi di un documento di certificazione rilasciato dal professionista che attesti:
- la somma che viene corrisposta;
- il profilo professionale di chi l’ha riscossa;
- la tipologia di prestazione sanitaria che è stata rilasciata.
Per evitare brutte sorprese e scongiurare il fatto di non vedersi rimborsata parte della spesa occorre prestare particolare attenzione alle modalità di pagamento, come per tutte le spese sanitarie.
L’onere deve infatti essere sostenuto con pagamento mediante bonifico postale o bancario oppure avvalendosi di altri mezzi di pagamento tracciabili. A tale regola fanno eccezione le prestazioni rese nell’ambito di strutture pubbliche o private che siano accreditate al Servizio Sanitario Nazionale.
Manuela Margilio