quali sono le novità per il 2024 in merito alle aliquote IMU
Prevista una revisione delle aliquote IMU a partire dal 2024. Cosa cambierà? A fronte del Decreto del Ministero dell’economia e delle Finanze del 7 luglio 2023 i Comuni potranno diversificare in parte le aliquote dell’Imposta municipale unica ma solo a determinate condizioni. I proprietari di seconde case potrebbero pagare l’imposta con un importo più o meno elevato in base alla città in cui l’immobile è situato. Al fine di evitare discriminazioni territoriale sono stati fissati dal Mef dei criteri ben precisi. Sono infatti individuati dalla normativa i Comuni che avranno la possibilità di diversificare le aliquote. La differenziazione è dunque consentita solo sulla base delle casistiche stabilite dal Mef.
Pur mantenendo la possibilità di un margine di differenziazione si vuole porre un freno a quella che si è rivelata in passato come una giungla delle aliquote. Il principale problema legato alla gestione dell’IMU, lamentato anche dai contribuenti, è sempre stato l’elevata differenziazione del prelievo fiscale associato a questa tipologia di imposta. Il fenomeno è strettamente connesso alla mancanza di regole univoche cui si è cercato di ovviare mediante il provvedimento di recente approvazione.
Entro il termine fissato dalla legge per la delibera di approvazione del bilancio di previsione il Comune dovrà determinare le aliquote Imu che saranno utilizzate l’anno seguente.
Quali sono le opzioni esercitabili dal Comune? Gli Enti locali possono decidere di:
differenziare le aliquote applicate considerando che la differenziazione oggi è consentita unicamente in riferimento ai criteri indicati nel decreto che troveranno applicazione a partire dall’anno di imposta 2024. I principi da rispettare saranno quelli di ragionevolezza, proporzionalità e adeguatezza.
approvare una delibera con le aliquote individuate nel decreto ministeriale, eliminando la diversificazione delle imposte in base ai territori.
Entro il 14 ottobre ogni Comune dovrà presentare la delibera contenente le nuove aliquote con pubblicazione del prospetto entro il 28 ottobre. In mancanza di tale pubblicazione troveranno applicazione le aliquote dell’anno precedente. Per il 2023 la mancata delibera comporterà l’applicazione delle aliquote minime stabilite a livello nazionale.
È evidente l’impatto di questa nuova normativa poiché i Comuni sono chiamati ad effettuare una scelta ben precisa che tenga conto del loro sistema amministrativo e finanziario.