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Arte & Cultura

Il crocefisso di Cetica

Cetica è una frazione del Comune di Castel San Niccolò che si presenta come un insieme di piccoli agglomerati sparsi, ognuno con il proprio nome, intervallati da chiese molto interessanti. 

Il nome potrebbe derivare da ceduo, che indica il tipo di governo del bosco che viene tagliato periodicamente da molti operatori. 

 I conti Guidi possedevano in Cetica una loro corte che è stata poi individuata in Castello di S. Angelo che fu poi devastato dai fiorentini nel 1290 quando tornarono da una spedizione nell’Aretino. 

Il legame con Firenze però si fa sentire e viene testimoniato dal fatto che le diocesi esistenti appartengono tutte alla diocesi di Fiesole. 

Da vedere a Cetica ci sono: i ruderi di Castel S. Angelo, l’antica casa podestarile casa Tribunale, il ponte romanico, le chiese di Impianto Romanico, San Michele.

La Chiesa di San Michele Arcangelo oppure S. Angelo è posta al centro del borgo di Cetica, di origine monastiche ambrosiane, conserva i caratteri romani con la navata centrale, a cui vengono aggiunte due laterali.

All’interno della chiesa un crocefisso legno a cui è legata una leggenda. 

Si racconta che durante una battuta di caccia in montagna i cacciatori di San Pancrazio trovarono ai piedi di un enorme castagno cavo un crocifisso scolpito nel legno.

Questi lo raccolsero e lo nascosero dentro la cavità del castagno con l’idea di riprenderlo alla fine della battuta di caccia e di portarlo nella chiesa di San Pancrazio, passarono però i cacciatori di Cetica e i loro cani da caccia circondarono il castagno e si misero ad abbaiare. 

Quelli di Cetica trovarono il crocefisso e lo portarono nella Chiesa di San Michele. 

Quando i cacciatori di San Pancrazio non lo trovarono e vennero informati della presenza del crocefisso a Cetica si recarono da lor per reclamarlo, e dopo una scazzottata riuscirono a portarlo da loro. 

Nella notte nevicò e la mattina seguente quando fu aperta la porta delle Chiesa di San Michele gli abitanti di Cetica rimasero a bocca aperta perché il crocefisso era di nuovo al suo posto. Seguendo le tracce scoprirono che queste provenivano dalla chiesa di San Pancrazio, era evidente che il crocefisso era tornato da solo a Cetica per la cura che i cacciatori gli avevano mostrato interrompendo subito la battuta di caccia e portandolo in Chiesa. 

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