C’è un chiaro obiettivo: trasformare l’Italia in una meta perfetta e accessibile per gli smart worker di tutta Europa
Smace rivoluziona l’ufficio perché lo spazio di lavoro non sarà più delimitato da un luogo fisico, ma verrà ridisegnato: il futuro sceglie l’occupazione ibrida, dove viene sottolineata la convinzione che la produttività è connessa al raggiungimento degli obiettivi e non al tempo trascorso nel luogo di lavoro. È proprio da questa considerazione che nasce Smace con il suo originale servizio, Smace Yachting, lavoro agile a bordo di un catamarano perfettamente equipaggiato. Dotato di workstation e connessione sicura, per lavorare ed usufruire di un servizio accessibile a tutti, abilitando la condivisione di esperienze in un contesto indimenticabile. Smace (Smart Work in a Smart Place) attraverso la sua piattaforma vuole aggregare e far emergere le diverse possibilità, promuovendo una visione diversa dell’ufficio: diffusa, flessibile e smart. Tutto ciò per incoraggiare una filosofia che aumenti il benessere delle persone e che permetta di lavorare in luoghi belli e dotati di ogni asset, e che a sua volta migliori la produttività delle aziende stesse. La startup fondata da Andrea Droghetti e Marta Romero, due giovani consulenti che hanno sperimentato durante il lockdown i vantaggi dello smart working in luoghi di interesse, non si limita a trovare per i lavoratori solo location confortevoli e tranquille, dotate della giusta connessione, ma offre una concreta prospettiva a beneficio del futuro dell’occupazione. Smace, con più di 430mila euro di servizi venduti dalla sua fondazione – 360mila euro solo nel 2022 – ha già collaborato con 50 aziende clienti, tra cui Bending Spoons, Cluster Reply ed EY. Il team, già triplicato dai suoi inizi, conta ora 12 persone che lavorano tutte in modalità full remote ma che possono usufruire di diversi momenti di incontro tra i vari team, e nessun limite di ferie annuale.
Analisi del settore
Secondo gli ultimi dati diffusi dall’Osservatorio Smart Working della School of Management del Politecnico di Milano, il 52% delle grandi imprese, il 30% delle PMI e il 25% della PA hanno già ripensato i propri spazi di lavoro, i cui ambienti dovranno essere funzionali rispetto al fenomeno legato alla diffusione dell’Hybrid Working. Un trend crescente si registra anche nei vicini paesi europei, che ha visto salire il valore in Paesi come Irlanda, Francia, Lussemburgo e Belgio. Basti pensare che la sua applicazione permette di ottenere benefici anche a livello ambientale riducendo le emissioni di CO2 del 40% annuo per ogni persona.
Francesco Fravolini