È fondatrice di Miss Music Roma e musicista con un preciso impegno: valorizzare la musica perché è un dialogo importante per la società
La musica è un valido aiuto sociale che consente di aiutare le persone che soffrono di problemi legati alla salute. Possiamo ricordare la musicoterapia, disciplina basata sull’uso della musica come strumento educativo, riabilitativo o terapeutico. Sono trascorsi diversi anni ed è divenuta ormai conosciuta in campo sociale la valenza dell’ascolto e dell’esecuzione di suoni e melodie, in grado di agire sugli stati d’animo e sulle emozioni, grazie alle loro proprietà rilassanti. A Miriam Chiappi, fondatrice di Miss Music Roma, chiediamo di raccontare le potenzialità sociali della musica a beneficio delle persone.
Che ruolo assume la musica nel sociale?
«La musica ha da sempre dimostrato, ma soprattutto in quest’ultimo periodo, di avere un valore molto importante nel tessuto sociale. Abbiamo assistito a dirette o registrazioni fra artisti e musicisti che, pur di non fermare la musica, continuavano a provare fra le mille difficoltà audio e di collegamento, non sempre consono ad un’esecuzione live. Supera i limiti fisici e crea altre abilità perché qualsiasi strumento si sceglie di suonare è richiesta concentrazione, dedizione, pazienza e passione. Si accresce la funzione di prendersi cura di se stessi e del proprio strumento. La musica è il collante che esiste fra le persone, le libera dalle sovrastrutture, gli permette di scambiare emozioni senza verbalizzare. Ci fa esorcizzare le paure affrontandole e vivendole. Basti pensare al mero suonare mentre qualcuno ci ascolta. Ha da sempre permesso alle generazioni di riconoscersi e ritrovarsi, sentendosi parte di qualcosa e diventandone l’emblema. Assume un valore di crescita sociale grazie a testi che affrontano tematiche importanti come l’integrazione, la fratellanza, la pace e molti altri ancora».
La melodia adotta un linguaggio universale. Come può essere valorizzata nel contesto geopoltico?
«La musica arriva lì dove la parola cessa la sua funzione semantica. È connaturata all’universo perché ne possiede le chiavi per accedervi. Grazie a questo si arriva alle menti e alle anime delle persone staccandole dalle dipendenze moderne, quelle più subdole, problematiche e deleterie. La musica può emancipare da contesti familiari complicati o geopolitici ostili. Aiuta a stabilire relazioni uscendo dalla timidezza o dalla propria zona di comfort».
La sua scuola in che modo sensibilizza i giovani alla musica?
«Miss Music nasce dall’idea di un cuore che si crea fra le due chiavi musicali: quella di violino e di basso che musicalmente non si potranno mai incontrare ma grazie ad un gioco grafico si uniscono rappresentando la passione e la forza di voler esistere. Le attività che proponiamo sono tantissime: dalla singola lezione alle band, dalla registrazione al live su diversi palchi, laboratori, stage eventi di incontro fra diverse realtà del territorio e non solo. Quello che più ci preme è far sentire i giovani e meno giovani parte di un percorso e di un luogo. Li portiamo a conoscere l’innumerevole potenzialità di quest’arte per fargli tirare fuori il meglio che è in loro».
Francesco Fravolini