I “brutti ma buoni” di provenienza italiana che si ispirano al babaco
Si chiama “Babaco” il market che ha fatto dell’irregolarità il proprio cavallo di battaglia. Un po’ come accade
al frutto del babaco che è un ibrido naturale tra due specie affini alla papaya, anche il Babaco Market
rappresenta, in un certo senso, un ibrido in quanto vende prodotti dall’aspetto imperfetto. Le attuali leggi di
mercato della grande distribuzione sono infatti impietose e al di là del contenuto genuino, non ammettono
difetti di buccia o formati non convenzionali. Per cui, basta un formato che la natura ha fatto troppo grande o troppo piccolo e il prodotto è considerato fuori scala e quindi tagliato fuori dai canali di distribuzione tradizionale.
Anomalie, queste, che possono costare molto care ai produttori, sia in ordine di mancata vendita, ma anche
in termini di sprechi da smaltire. Ma da quando è entrato in funzione il Babaco Market, in certi termini, tutto
ciò è un vago ricordo. Vediamo quindi come funziona questo mercato ortofrutticolo sui generis. Andando
sulla home-page dedicata www.babacomarket.com si scopre, innanzi tutto, la mission che sta dietro a tutto
questo. L’intento degli ideatori è di fornire risposta a due specifiche esigenze manifestate dai consumatori.
Vale a dire: consentire l’acquisto del “fresco” tramite canali di e-commerce e ridurre l’impatto sull’ambiente di prodotti destinati allo spreco.
Questo però senza andare a discapito della qualità e genuinità dei prodotti di ortofrutta che provengono da
filiere selezionate, di qualità e tendenzialmente italiane. Le parole d’ordine a cui il market si ispira sono infatti
specialità, provenienza e stagionalità dei prodotti. Ciò detto, veniamo al funzionamento del mercato on-line.
Innanzi tutto è possibile scegliere tra due diversi formati di confezioni. Si va dalla “Bonsai Box” che contiene
all’incirca 6 chilogrammi tra frutta e verdura al prezzo di 19 euro. Fino alla “Jungle Box” contenente 10 chili
tra frutta e verdura fino a 13 varietà al prezzo complessivo di 27 euro.
Insomma dei veri e propri pacchi scorta da ricevere direttamente a casa. Tra le aree di consegna merci:
Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto. Queste le regioni, ad oggi, in cui il mercato è operativo,
ma è data anche la possibilità di segnalare nuove aree d’interesse per prossime espansioni delle linee
distributive. La formula adottata è quella dell’abbonamento, a scelta tra settimanale o quindicinale, ferma la
possibilità di disdire quando si vuole.
Di Maria Teresa Biscarini