Image default
Arte & Cultura

MILANO VINCE IL GIRETTO D’ITALIA

È Milano la città vincitrice della dodicesima edizione del Giretto d’Italia – bike to work 2022, il campionato nazionale della ciclabilità urbana organizzato da Legambiente, Euromobility e in collaborazione con 36 amministrazioni comunali aderenti all’iniziativa e altri 4 monitoraggi effettuati da volontari in altre città non aderenti formalmente all’evento (Moncalieri (TO), Pistoia, Reggio Calabria e Rivoli (TO)) svoltosi, come di consueto, in occasione della Settimana Europea della Mobilità.

“La mobilità sostenibile si consolida e diviene un’alternativa sempre di più praticata anche nelle grandi città”, commenta una nota di Legambiente.

Oltre 300 i check point in cui sono stati effettuati i rilevamenti, tra questi 57 tra Università e scuole e 39 piccole e grandi aziende.

Il capoluogo lombardo ha totalizzato il maggior numero di spostamenti sostenibili casa-scuola e casa-lavoro in sella alla bicicletta o a bordo di mezzi alternativi di micromobilità elettrica, seguito dalle ormai habitué Padova, Piacenza, Pesaro e Reggio Emilia.

Notevoli però anche i risultati registrati da Torino, Napoli e Palermo.

“Il conteggio degli spostamenti, causa maltempo in alcune delle città coinvolte, è stato effettuato in diverse date tra il 16 e il 29 settembre (nell’arco di due ore scelte da ciascun Comune nella fascia 7.00-10.00) tramite appositi check-point allestiti nelle immediate vicinanze di aziende pubbliche e private, scuole, asl e università. In totale sono transitati dai 334 varchi a bordo di mezzi sostenibili oltre 61mila (61.580) tra lavoratori e studenti (erano 38.572 ma su 26 città lo scorso anno). Sono stati 56.058 i passaggi delle sole bici e 5.861 quelli di mezzi sostenibili (monopattini, e-bike o altro), furono 35.037 i passaggi di biciclette e 3.204 quelli relativi agli altri mezzi di micromobilità elettrica lo scorso anno (sempre però su 26 città)”, dichiara in una nota Legambiente che poi stila la classifica delle città per numero assoluto di spostamenti sostenibili.

Classifica, questa, che vede in testa sempre Milano con 6.020 mezzi (bici e altri mezzi sostenibili), Padova con 5.703, Piacenza con 5.017, Pesaro con 4.307, Reggio Emilia con 3.320 poi Verona (3.217), Torino (3.005), Bolzano (2.899), Treviso (2.845), Ravenna (2.683), Palermo (2.457), Fano (PU) (2.432), Cuneo (2.270), Parma (2.151), Trento (1.783), Pavia (1.582), Pisa (1.258), Monza (1.235), Novara (1.189), Carpi (MO) (952), Roma (793), Napoli (688), Genova (647), Bologna (642), Chiavari (GE) (588), Udine (523), Ferrara (351), Jesi (AN) (298), Modena (265), Beinasco (TO) (254), Carmagnola (TO) (191), Piossasco (TO) (138), L’Aquila (88), Pistoia (45), Alessandria (44), Aosta (30), Rivoli (TO) (8), Potenza (7), Moncalieri (TO) (6), Reggio Calabria (1).  

“Anche quest’anno il Giretto d’Italia ha registrato una grande partecipazione di lavoratori e studenti che hanno scelto mezzi di mobilità sostenibile per spostarsi in città: tra loro crescono, in particolare, quanti vanno a scuola, in azienda o all’università a bordo di e-bike e monopattini elettrici. Al contempo, nonostante l’incremento nell’uso di mezzi di trasporto sostenibili osservato in piena emergenza pandemica, il ricorso all’auto privata è purtroppo tornato sostanzialmente ai livelli pre-Covid – dichiara Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente – Per rendere la mobilità sostenibile una sicura ed efficace alternativa all’auto nel quotidiano, occorre ripensare gli spazi urbani garantendo percorsi dedicati, investire sulla mobilità leggera e mettere a norma e incentivare il bike to work”. 

Per quanto riguarda la circolazione dei mezzi sostenibili a mobilità elettrica, l’edizione 2022 rileva un evidente aumento del loro utilizzo praticamente ovunque. “Sul podio delle città in cui circolano più mezzi sostenibili (e-bike, monopattini, segway, ecc.) troviamo infatti parecchie sorprese che sembrano testimoniare come, soprattutto nelle aree urbane più grandi, questi mezzi rappresentino ormai una reale pratica alternativa negli spostamenti urbani. La prima è Padova con 664 mezzi, seconda sempre Milano con 602, terza Torino con 543, quarta Napoli con 482, quinta Pesaro con 478, a seguire: Verona (345), Bolzano (289), Trento (269), Palermo (245), Genova (237), Reggio Emilia (229), Cuneo (227, Fano (PU) (192), Piacenza (191), Monza (145), Pisa (142), Treviso (126), Bologna (82), Roma (68), Ravenna (52), L’Aquila (50), Novara (49), Carpi (MO) (35), Modena (35), Pavia (22) Beinasco (TO) (19), Piossasco (TO) (11),Pistoia (10), Udine (10), Chiavari (GE) (5), Aosta (4), Ferrara (3), Carmagnola (TO), Moncalieri (TO), Parma, Potenza, Reggio Calabria, Rivoli (TO), Alessandria, Jesi (AN) tutti a zero”, prosegue il comunicato stampa di Legambiente che analizza anche i dati del solo passaggio delle biciclette. In quest’ultima classifica Milano è sempre capolista con 5.418 bici, poi Padova con 5.039 e Piacenza con 4.826, a seguire Pesaro (3.829), Reggio Emilia (3.091), Verona (2.872), Treviso (2.719), Ravenna (2.631), Bolzano (2.610), Torino (2.462), Fano (PU) (2.240), Palermo (2.212), Parma (2.151), Cuneo (2.043), Pavia (1.560), Trento (1.514), Novara (1.140), Pisa (1.116), Monza (1.090), Carpi (MO) (917), Roma (725), Chiavari (GE) (583), Bologna (560), Udine (513), Genova (410), Ferrara (348), Jesi (AN) (298), Beinasco (TO) (235), Modena (216), Napoli (206), Carmagnola (TO) (191), Piossasco (TO) (127), Alessandria (44), L’Aquila (39), Pistoia (35), Aosta (26), Rivoli (TO) (8), Potenza (7), Moncalieri (TO) (6), Reggio Calabria (1).  

E per chi ha lavorato in smart working? Ebbene, come per le edizioni 2020 e 2021, cioè quella segnata dall’emergenza pandemica da Covid-19 e quella immediatamente seguente, anche Giretto d’Italia – bike to work 2022 ha previsto la possibilità di aderire alla competizione tramite “check-point virtuale”, rispondendo cioè a un sondaggio online sul tema dello spostamento casa-lavoro. Oltre 500 i lavoratori che hanno risposto (dati quintuplicati rispetto all’anno precedente) e di questi il 91% dichiara che lo smart working è ormai previsto in modo pressoché stabile nel suo posto di lavoro, di questi il 78% dice di avere una tipologia di smart working full time e il 22% part time; quasi il 30% degli intervistati ha cambiato modalità di spostamento negli ultimi anni.

“Il mezzo prevalentemente utilizzato prima della pandemia per recarsi al lavoro era l’automobile che purtroppo resta ancora il mezzo più utilizzato”, sostiene Legambiente, che, tuttavia, al contempo afferma che “la bici di proprietà o in sharing è ora stabilmente al secondo posto seguita dal trasporto pubblico che nel pre-pandemia era subito dopo l’auto”.

“Questi dati sottolineano con chiarezza come lo smart working nelle aziende italiane – che rappresenta senz’altro un risparmio in termini di spostamenti quotidiani in città – si è ormai consolidato come abitudine e stia crescendo con costanza”, conclude la nota.

Francesco Natale

Altri articoli