Le misure eccezionali del Ministero dello sviluppo economico
Chi è abituato a fare spesa avrà notato, da qualche settimana a questa parte, la progressiva comparsa di avvisi tra le scaffalature dei prodotti alimentari. Si è partiti dalle comunicazioni di limiti negli acquisti di certe confezioni, quali pasta, farina, zucchero fino ad arrivare all’olio. Dai razionamenti si è così passati ad avvisi di ben altro tenore come il seguente. “Si avvisa la gentile clientela che, causa difficoltà di approvvigionamento, l’olio di semi di girasole contenuto all’interno dei prodotti, che lo prevedono come ingrediente, potrebbe essere sostituito da un altro olio e/o grasso”.
Un avviso a cui poi fa spesso seguito la successiva dicitura: “La clientela è invitata a verificare quanto riportato direttamente sulle confezioni, come da nota del Ministero dello Sviluppo Economico dell’11 marzo 2022”. La citata nota ministeriale prevede infatti l’adozione di misure temporanee eccezionali in tema di etichettatura di prodotti contenenti olio vegetali in sostituzione dell’olio di semi di girasole”.
“L’olio di semi di girasole – esordisce la nota del MISE – è la base essenziale di numerosi prodotti alimentari italiani quali ad esempio: biscotti, maionese, creme spalmabili, pasta ripiena, sughi, fritture, tonno. […] Entro un mese, con l’attuale andamento dei consumi, le scorte di olio di semi di girasole sono destinate ad esaurirsi. […] Secondo le stime attuali, entro breve termine, questo olio non sarà più disponibile e le imprese dovranno quindi riformulare i propri prodotti”.
Questo stato di cose comporterà due specifici macro problemi per le imprese produttrici che si rifletteranno sui consumatori. Infatti oltre al problema dell’approvvigionamento e dell’individuazione e impiego dei possibili oli sostitutivi, si profila anche il problema delle etichette. Per una esatta comunicazione dei componenti alimentari, le etichette dovranno necessariamente essere aggiornate con l’esatta dicitura degli ingredienti sostitutivi dell’olio di semi di girasole, in conformità al regolamento UE 1169/2011.
“Visto che le etichette e gli imballaggi ordinati e utilizzati dalle imprese riportano tra gli ingredienti “olio di girasole” – prosegue la nota – transitoriamente, in vista dell’adeguamento progressivo delle etichette”, i produttori potranno agire come segue. “Nel rispetto della sicurezza e della corretta informazione dei consumatori potranno, prevedere l’introduzione, attraverso il getto d’inchiostro o altri sistemi equivalenti (es. sticker adesivi), di una frase che indichi quali oli e/o grassi siano stati impiegati in sostituzione dell’olio di girasole, segnalando l’eventuale presenza di allergeni”.
“I claims che indicano la presenza o assenza di determinati oli vegetali o claims comparativi, in caso di sostituzione dell’olio di girasole, dovranno essere opportunamente modificati, eventualmente tramite etichettatura aggiuntiva o altra analoga modalità, per garantire la corretta informazione dei consumatori”. “Il Sistema sopra descritto – prosegue il MISE – nell’ambito temporale emergenziale consentirebbe, da un lato, di fornire un’adeguata informazione al consumatore e garantire la piena tutela della sicurezza alimentare, e dall’altro, di assicurare ai produttori la possibilità di utilizzare oli alternativi senza dover cambiare le etichette”.
Quanto alla tipologia di oli alternativi, è sempre la nota a specificare “si consente di riportare nella lista degli ingredienti la dizione generica della categoria oli e grassi vegetali seguita dalle origini vegetali potenzialmente presenti, in considerazione delle forniture disponibili – es. “oli e grassi vegetali (girasole, palma, mais, soia, ecc.)”. In attesa di conoscere le posizioni delle Associazioni dei Consumatori sul punto, aspettiamoci di trovare sovrapposizione di etichette sui prodotti di largo consumo contenenti oli.
Di Maria Teresa Biscarini