«È con profondo dolore che ho appreso della scomparsa di Virgil Abloh. Virgil non era solo un amico, un grande collaboratore, un genio creativo, un visionario e un innovatore, ma anche uno dei migliori comunicatori culturali dei nostri tempi. Ha tracciato la strada per le generazioni future”. Michael Burke, Chairman e CEO Louis Vuitton
Virgil Abloh è morto il 28 novembre 2021, a Los Angeles, A comunicarlo il gruppo LVMH, cui fa capo il marchio di lusso. Aveva scelto di condurre la sua battaglia in forma privata sin da quando ricevette la prima diagnosi angiosarcoma cardiaco un tumore raro e aggressivo. Il suo ottimismo non è mai venuto meno. A guidarlo la sua passione per la sua arte
“Tutto quello che faccio è per la versione 17enne di me stesso”: diceva così Virgil Abloh, Affinché i diciassettenni di domani potessero trovare un mondo come lo sognava lui. Aveva ragione. Tutto succede nell’adolescenza, nei “Pivotal Years”, come intitolò la sua collezione forse più bella per Louis Vuitton.
Abloh, lo chiamavano il Re Mida della moda, dj, fashion designer, architetto, curatore, saggista, grafico, creatore di Off-White, direttore creativo di Louis Vuitton, a soli 41 anni lascia la sua amorevole moglie Shannon, i suoi figli Lowe e Gray.
Con un video ad alta carica di commozione “Virgil was here”: Louis Vuitton il 30 novembre a Miami durante la presentazione della sua collezione uomo Primavera-Estate 2022 ha reso omaggio alla legacy del primo grande stilista nero, impegnato nell’affermazione delle culture afroamericane. Un vero e proprio tributo all’intera carriera.
La presentazione ufficiale dell’ultima sfilata Spring/Summer 2022 uomo, è stata una riflessione sulla black culture, ispirata all’Amen Break, un l’incredibile giro di batteria, un assolo di 6 secondi che ha dato origine ad interi movimenti culturali, nonostante la sua popolarità d’uso nel corso dell’ultimo decennio, pochi sanno, che L’Amen break è una breve parte di una canzone uscita nel 1969 intitolata “Amen”.
“Da giovane ero una spugna. Assorbivo cultura. Che fossero lo skateboard, la moda, i graffiti, l’arte, i dj. Oggi sono ancora lo stesso affamato diciassettenne ottimista, che cerca ispirazioni ovunque. Non cercherò mai di essere superiore a quel ragazzo: è da lui che arriva la mia creatività”.
Abloh nato nel 1980 a Chicago, in una famiglia di origini ghanesi ha studiato all’Università del Wisconsin conseguendo la laurea in Ingegneria civile. In seguito ha completato un master in Architettura all’Illinois Institute of Technology. A questa formazione rigorosa affianca la passione per la musica e per tutto quello che viene dalla strada. Prima di entrare nella moda internazionale l’alleanza con Kanye West lo porterà a Roma a metà anni 2000 da Fendi
Abloh ha creato la sua prima etichetta nel 2012, la Pyrex Vision. L’anno successivo ha fondato Off-White, brand di streetwear di lusso. L’ascesa è cominciata nel 2015, quando il suo marchio è stato uno dei finalisti del prestigioso premio LVMH. Il gruppo, consapevole del talento di Abloh, ha firmato un accordo per divenire azionista di maggioranza di Off-White. Non solo: lo stilista americano, nel 2018, è stato nominato direttore artistico delle collezioni uomo di Louis Vuitton.
“Quando stavo diventando uno stilista, mi sono detto che non sarei cambiato: non sarei diventato francese con un vestito nero, né avrei finto di arrivare da Berlino con un dolcevita, per dire magari “da giovane ascoltavo l’hip hop”
“A me basta guardare fuori dalla finestra e vedere cosa indossano le persone per disegnare qualcosa.”
VIRGIL ABLOH – ISTAGRAM
Marisa Paola Fontana