Nello sport fare paragoni tra atleti di varie epoche è un’abitudine tanto diffusa ma spesso poco sensata. Nel ciclismo poi, non si possono paragonare specialisti dalle caratteristiche molto diverse, come il velocista, Mark Cavendish e un uomo da grandi giri, come Eddy Merckx, il “cannibale”.
Mentre il velocista britannico è stato campione del mondo 2011, ha vinto 1 Milano-Sanremo e numerose tappe al Giro, Tour e Vuelta, il supercampione belga, Merckx vanta tre titoli mondiali (più uno dilettanti), 5 Tour de France, 5 Giri d’Italia e 1 Vuelta e 27 classiche tra cui le più prestigiose.
Merckx ha una carriera decisamente più fulgida e piena di record, però Cavendish è riuscito nell’impresa di pareggiare uno di questi primati: il numero di vittorie al Tour.
Nell’edizione 2021, conclusasi da poche settimane, infatti, il trentaseienne velocista britannico ha conquistato ben 4 tappe in volata, portando il totale di tappe vinte al Tour a 34, eguagliando, quindi, il “cannibale” Merckx; si è inoltre aggiudicato la maglia verde della classifica a punti, premio ambito dai grandi velocisti. Ovviamente, questi successi non sono paragonabili a vincere un grande giro, ma nel ciclismo ogni atleta ha determinate caratteristiche e non si può immaginare che un velocista possa vincere una gara a tappe ma non per questo non deve essere considerato un campione, e Cavendish lo è certamente, nel suo ruolo. Oltre ad essere un ottimo ciclista su strada è stato anche campione su pista, vincendo tre mondiali nell’Americana e un argento olimpico a Rio de Janeiro 2016, nell’Omnium.
Daniele Capello