Grazie alla vittoria dei Måneskin con “Zitti e buoni”, la nostra nazione si appresta a ospitare l’Eurovision Song Contest, per la terza volta nella storia: le prime due esperienze risalgono al 1966 e al 1992.
A partire dal 7 luglio, sulle reti RAI è iniziato a circolare un bando che invitava le città italiane a presentare la propria candidatura, entro il 12 luglio, per ospitare la 66esima edizione del contest canoro europeo.
Il 13 luglio sono stati confermati i nomi di 17 candidate, in ordine alfabetico: Acireale, Alessandria, Bertinoro, Bologna, Genova, Firenze, Jesolo, Matera, Milano, Palazzolo Acreide, Pesaro, Rimini, Roma, Sanremo, Torino, Trieste e Viterbo.
Una volta raccolte le candidature, gli organizzatori del bando sono già passati alla fase successiva: le città in questione dovranno prendere visione dei requisiti necessari richiesti, al fine di poter ospitare una manifestazione di questo calibro e avranno 4 settimane di tempo, per preparare i propri progetti che andranno inviati all’UER (Unione Europea di Radiodiffusione), la quale, insieme all’emittente organizzatrice italiana, dovrà designare la città ospitante, entro la fine del mese di agosto.
Intanto, la RAI dovrebbe aver già iniziato a visitare le località che si sono candidate.
Come abbiamo accennato, le località dovranno rispettare dei criteri ben precisi:
– la sede destinata all’evento dovrà essere al coperto, dotata di aria condizionata e di un perimetro ben definito;
– la struttura deve essere in grado di accogliere tra gli 8.000 e i 10.000 spettatori;
– l’accesso alla sede deve essere consentito per un periodo che va da 6 settimane prima dell’evento alla settimana successiva alla conclusione dello stesso, per permettere agli operatori di smontare il tutto;
– vicino alla struttura deve esserci una sala stampa abbastanza capiente, in grado di ospitare 1.000 giornalisti;
– dovranno essere presenti aree facilmente accessibili, contigue e integrate nel perimetro dello stabile, per un supporto tecnico-logistico di almeno 5.000 metri quadrati.
Inoltre, la città ospitante dovrà assicurare la disponibilità di più di 2.000 camere d’albergo, vicine alla sede della manifestazione e dovrà essere dotata di un aeroporto internazionale, collocato a una distanza non superiore a un’ora e mezza di tragitto dalla sede dell’evento.
Yami