In ornitologia, lo studio della migrazione degli uccelli è fondamentale per capire le dinamiche delle varie specie e pianificare azioni di protezione più efficaci.
Se un tempo, anche gli ornitologi non potevano fare a meno dei fucili, per studiare gli uccelli nel dettaglio, col tempo, si è sfruttata meglio la tecnologia, evitando anche perdite, dovute all’abbattimento degli animali. Dall’inanellamento scientifico ai campi di osservazione lungo le rotte migratorie, si è aumentata la conoscenza di questo fenomeno in modo importante.
Il problema è che la maggior parte dei migratori passa di notte!
Negli ultimi anni, però, si sono trovate diverse soluzioni per studiare anche la migrazione notturna: dai radiosatelliti ai radar militari, questi ultimi, molto usati in Svizzera, sino alla registrazione delle vocalizzazioni. Proprio su quest’ultima soluzione si basa il progetto Mignight, attivato la scorsa primavera in Piemonte e Valle d’Aosta, grazie all’azione del GPSO (Gruppo Piemontese di Studi Ornitologici).
Tra marzo e maggio sono state attivate 13 stazioni di monitoraggio bioacustico, in diverse aree, parchi e non solo, delle due regioni.
Gli apparecchi utilizzati registrano tutti i suoni emessi dai migratori su schede di memoria, da cui i volontari del progetto estraggono i sonogrammi utili, dopo aver ripulito l’audio dai rumori di fondo.
Le registrazioni riprenderanno in autunno, per la migrazione post-riproduttiva e a fine anno, il GPSO dovrebbe rendere noti i primi risultati di questo interessante progetto.
Daniele Capello