Image default
Ambiente & Società In evidenza

L’emporio sociale regala abiti a chi sostiene colloqui di lavoro

Un’iniziativa in cui la condivisione e il dono non sono solo atti di cura verso il prossimo, ma diventano strumenti per ridurre il nostro impatto ambientale, mettendo in circolo quegli indumenti che spesso giacciono inutilizzati e quasi nuovi nei nostri armadi, ma che possono essere preziosi per chi è in procinto di sostenere un colloquio.

Un abito per presentarsi al colloquio di lavoro. È questa l’iniziativa “Un armadio di lavoro” lanciata da ABITO, progetto del Consiglio Centrale di Torino della Società di San Vincenzo De Paoli. Non sarà sicuramente l’immagine a favorire un potenziale candidato alla selezione di lavoro ma quando si affronta un colloquio di lavoro, bastano davvero pochi secondi al selezionatore per farsi un’opinione sul candidato.

Il ruolo dell’iniziativa sociale

Il ruolo dell’abito giunge da considerazioni ormai divenute una regola. Ed è proprio ABITO a offrire una seconda vita agli indumenti usati, donandoli alle persone in difficoltà, proponendo la nuova iniziativa: “Un armadio di lavoro”. L’idea è semplice: chiunque abbia un vestito formale – quasi nuovo – può donarlo alla comunità mentre chiunque abbia un colloquio imminente potrà prenderlo.

Finalità dell’iniziativa

La condivisione e il dono non sono solo atti di cura verso il prossimo, ma diventano strumenti per ridurre il nostro impatto ambientale, mettendo in circolo quegli indumenti che spesso giacciono inutilizzati e quasi nuovi nei nostri armadi, ma che possono essere preziosi per chi è in procinto di sostenere un colloquio. Per tutte queste persone, “Un armadio di lavoro” vuole essere l’augurio che tante offerte lavorative, un armadio pieno zeppo di possibilità, arrivino in questo periodo di grandi cambiamenti. “Un armadio di lavoro” è solo una delle tante attività di questo vivace progetto con sede a Torino, in via Santa Maria 6/i: dalla sua nascita nel 2019, ABITO ha aperto un emporio sociale di vestiti e ha avviato un laboratorio di sartoria per donne migranti che rigenera indumenti danneggiati.

Francesco Fravolini

Altri articoli