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Il Nilo minaccia il Sudan

Le antiche piramidi del paese sono in pericolo a causa dei livelli record raggiunti dal Nilo a causa delle ultime forti piogge. Le autorità locali stanno cercando rimedi per proteggerle, come la costruzione di muri con sacchi di sabbia o il pompaggio dell’acqua; questo quanto riferito negli ultimi giorni dall’agenzia stampa AFP.
Il sito ospita una serie di rovine preziosissime risalenti a più di 2.300 anni fa.
Ma la drammaticità della situazione climatologica non finisce qui, dato che in tutto il Sudan le inondazioni hanno ucciso finora quasi 100 persone e altre migliaia sono rimaste senza una casa.
Vero è che il Nilo da millenni crea la vita grazie al suo limo che consente a tutti gli agricoltori della zona di avere terra fertile con cui vivere, ma l’entità delle recenti inondazioni è molto insolita e superiore alla media stagionale.
“Le inondazioni non avevano mai colpito il sito prima” spiega l’archeologo Marc Maillot. “La situazione è attualmente sotto controllo, ma se il livello del Nilo dovesse continuare a salire, le misure adottate potrebbero non essere sufficienti”.
Bisogna ricordare che il sito di al-Bajrawiya, fulcro dell’antico regno di Kush, è stato dichiarato Patrimonio delle Nazioni Unite. L’area che si trova a 500 metri dal Nilo si trova a 200 km a nord-est della capitale, Khartoum e racchiude centinaia di reperti archeologici: templi, piramidi, cimiteri e altri luoghi di interesse che testimoniano la ricchezza e il potere dello Stato Kushite, ovvero una delle maggiori potenze della regione per migliaia di anni.
I danni causati dalla inondazioni in tutto il Paese hanno portato venerdì scorso il governo a dichiarare lo stato di emergenza per tre mesi: più di 500.000 persone sono state colpite in 17 dei 18 stati che costituiscono il Sudan, stando a quanto riferiscono le autorità locali.
Il livello del Nilo Azzurro, questo il nome del principale affluente del Nilo che noi tutti conosciamo, è salito a 17,57 metri; questo è il livello più alto mai raggiunto da più di un secolo.
L’organizzazione umanitaria dell’Onu, Ocha, ha avvertito che “la situazione potrebbe peggiorare nei prossimi giorni”, infatti stando alle previsioni meteorologiche sarebbero previste forti piogge nella vicina Etiopia e in alcune parti del Sudan che potrebbero portare a un incremento del livello del Nilo Azzurro.

Riccardo Pallotta

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