Le ricerche provano che mangiare poco rallenta l’invecchiamento
Si dice: “mangia che ti fa bene”, un’espressione retaggio di una società ormai tramontata, in cui il lavoro fisico era tanto e duro e il cibo poco e spesso povero. Oggi è tutto cambiato e la medicina non fa altro che smentire il vecchio detto. Uno degli studi più autorevoli a riguardo è quello del CALERIE (Comprehensive Assessment of Long term Effects of Reducing Intake of Energy), sponsorizzato dai National Institutes of Health degli Stati Uniti. Dopo aver operato degli esperimenti su diverse specie animali che hanno fatto rilevare l’allungamento della loro vita in relazione ad una dieta ipocalorica, l’analisi ha previsto esperimenti direttamente su un campione di 200 persone che ha confermato quanto già riscontrato nelle altre forme di vita. Se vogliamo rendere più lunga la nostra esistenza pare che sia fondamentale non solo mangiare cibi sani e avere un’alimentazione completa, ma anche non mangiare più del necessario. Seguire una dieta ipocalorica permette infatti di rallentare il metabolismo e con esso anche il processo di invecchiamento del nostro corpo. L’ultimo studio del programma CALERIE ha trovato applicazione in un gruppo di 53 persone che sono state monitorate presso il Pennington Biomedical Research Center di Baton Rouge, in Louisiana. I pazienti sono stati ospitati in camere metaboliche, ambienti sigillati progettati per misurare la quantità di ossigeno consumata e quella di anidride carbonica emessa, parametri che, combinati con l’analisi dell’azoto nell’urina, tracciano come l’organismo brucia grassi, carboidrati e proteine. Gli ospiti sono stati divisi in due gruppi, il primo ha seguito per due anni una dieta ipocalorica, il secondo la propria consueta alimentazione, le analisi hanno infine dimostrato il rallentamento del processo di invecchiamento nel primo gruppo rispetto al secondo. La ricerca conferma dunque sempre più l’importanza del controllo sulle nostre abitudini alimentari per garantire il nostro benessere.
Glenda Oddi