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Pianeta Terra verso l’estinzione?

Forse lo slogan maggiormente incisivo del Movimento Extinction Rebellion (XR) è: “Non esiste ripartenza per un pianeta morto”. XR è probabilmente l’associazione non violenta i cui attivisti, meglio di molti altri, interpretano fattivamente il malessere del nostro pianeta indicando attendibili soluzioni. Li trovi ovunque a manifestare pacificamente, dal parapetto di Sant’Angelo a Roma (06.06.2020) per comunicare lo stato di estremo pericolo in cui versa l’umanità a causa della crisi climatica ed ecologica, al flashmob di Torino (01.06.2020) per denunciare che: “Non stiamo andando verso la catastrofe, siamo nell’istantaneità della catastrofe”. Puntualizzando che: “la scienza ce lo dice da oltre 30 anni, senza essere ascoltata. – pertanto – I governi di tutto il mondo hanno il dovere morale di agire ora: se non sarà attuato un cambio sistemico e una transizione ecologica l’umanità verrà presto decimata dagli effetti diretti e indiretti del collasso climatico! Ed il Covid-19 è solo un’anticipazione del collasso del Pianeta”.
XR, che è un movimento internazionale presente in 68 Paesi con più di 1.110 gruppi locali, non si limita solo a manifestare “pacificamente”, ma suggerisce soluzioni e inoltra altrettante richieste fortemente essenziali, tra le quali: dichiarare la verità sulla situazione dell’emergenza climatica e informare la popolazione sul collasso climatico ed ecologico in corso; agire con azioni immediate per fermare la distruzione degli ecosistemi e della biodiversità e azzerare le emissioni di gas serra entro il 2025, non ultimo i governi devono facilitare la formazione di assemblee di cittadini demandando loro anche poteri decisionali per le misure da attuare sulla giustizia climatica ed ecologica.

I dati sono noti a tutti e,  a dire il vero, sono davvero preoccupanti.
Secondo l’ONU il 75% dell’ambiente terrestre è stato gravemente alterato dall’azione antropica, l’impatto sull’ambiente marino arriva al 66%; siamo nella 6° estinzione di massa, dovuta alla crisi climatica ed ecologica più imponente della storia umana; i livelli di anidride carbonica nell’atmosfera sono oggi i più elevati degli ultimi 800.000 anni; divampano incendi fuori controllo in Indonesia, Siberia, Brasile; in Australia sono bruciati più di 6 milioni di ettari di foresta; i ghiacciai si sciolgono senza sosta, cancellando migliaia di chilometri di coste e destinando centinaia di città costiere a scomparire per sempre; il “permafrost” (il suolo nei climi freddi delle alte latitudini, perennemente gelato in profondità) si scioglie con più di 70 anni di anticipo rispetto alle previsioni, liberando nell’aria spore e batteri sconosciuti.
È la cronaca di una morte annunciata! Il risultato dell’inerzia e dell’irresponsabilità dei governi mondiali!

foto (Claudia Rolando) XR

Un’azione collettiva, tra i vari Stati e i cittadini di tutto il mondo, è indispensabile per guarire il Pianeta Terra, magari partendo dalla riduzione delle emissioni di CO2.
Oltre alle indicazioni di XR e associazioni come questa, ci sono molte iniziative che il singolo cittadino potrebbe intraprendere per contribuire a “riparare i danni”, come per esempio cambiare stile di vita, rivedere la propria alimentazione, far in modo di ridurre i viaggi in aereo, scegliere energia rinnovabile e prodotti a bassissimo tasso di inquinamento. È necessario, inoltre, riconoscere che sia la scienza il riferimento guida per supportare il cambiamento, ma è necessario anche che i Paesi ad alto reddito (i quali hanno la maggiore responsabilità delle emissioni di gas a effetto serra) chiedano scusa alla natura rivedendo i propri programmi  industriali.
Ancora prima della pandemia, per evitare che il pianeta Terra vada verso l’estinzione, Movimenti come Extinction Rebellion e Fridays for Future, ispirato a Greta Thunberg, hanno messo l’ambiente al centro del dibattito politico, ma il contributo definitivo è nelle mani di ogni singolo cittadino.

Bruno Cimino

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