Ci vuole un attimo di respiro, ci vogliono buone notizie, ci vuole un po’ di sole in questo periodo di grigio. Ci vuole la solidarietà, il rispetto, la condivisione e la generosità. Suona strano però che questo quadretto idilliaco sia abbinato ad una multinazionale. Quando si pensa ad una multinazionale, inevitabilmente si pensa al guadagno, al grigiore, eppure non è sempre così, anzi ci sono degli esempi in controtendenza che ti fanno ricredere in merito a tutto quello che avevi creduto sino ad ora. Infatti ci sono storie a lieto fine che ci fanno sperare che a questo punto non sia tutto da buttare, e in questa favola, che non è immaginaria ma reale, c’è più di un protagonista: c’è l’Ikea, c’è un rifugio per animali e soprattutto ci sono i gatti. Siamo in Canada, per la precisione a Toronto, e in questa location l’Ikea, qualche tempo fa, ha deciso di fare un regalo che scalda il cuore ancora oggi. La multinazionale ha infatti donato dei piccoli lettini per le bambole ad un rifugio per gatti della città, e non solo felini perché ci sono anche dei cani. Si tratta della struttura Etobicoke Humane Society di Toronto.
L’Ikea ha donato ben 10 lettini e insieme a questi ha aggiunto anche 300 dollari, una cifra che per molti potrebbe sembrare misera ma in realtà un aiuto è più che prezioso per questo ente, dal momento che è indipendente, no profit e gestito esclusivamente dai volontari, dunque ogni donazione è più che ben accetta. La vicinanza mostrata da Ikea nei confronti della struttura ha sicuramente segnato positivamente la vita di quest’ultima, la quale ha ringraziato pubblicamente la multinazionale attraverso un post su Facebook. Ma non è finita qui perché Ikea non si è certo dimenticata dell’ente dopo la donazione, tant’è che ha anche sponsorizzato la partita di bowling annuale che l’ente organizza ormai da tempo per raccogliere fondi in favore del gattile. Il gesto non è passato inosservato dunque, tant’è che dopo i lettini sono arrivati altri fondi e altre dimostrazioni, come delle coperte fatte a mano e decorate proprio da mettere nei nuovi letti. Insomma, un domino di solidarietà che si speri possa dare il buon esempio.
Giulia Baldini
