L’epidemia di Coronavirus che sta colpendo l’Italia e che rischia di trasformarsi in una pandemia mondiale è vittima di una narrazione che ha generato una terribile psicosi nel nostro Paese. Andrea Fontana, sociologo della comunicazione e autore de “Regimi di Verità”, ha dichiarato che l’Italia deve liberarsi dalla propria “Zona rossa” non solo dal punto di vista medico, ma anche dal punto di vista della comunicazione.
Fontana è un esperto di comunicazione e nel suo libro ha cercato di spiegare come poter gestire una comunicazione in un mondo dove la narrazione è preponderante rispetto all’informazione pura e semplice. Il caso del coronavirus ne è un esempio, come ha dichiarato:
“Abbiamo assistito ad un’esplosione di diversi regimi di verità e ognuno ha iniziato a raccontare la propria verità. Basta vedere la querelle tra virologi: c’è chi parla di semplice influenza e chi invece definisce il coronavirus qualcosa di ben più grave”.
Fontana definisce i “regimi di verità” come dei “Sistemi di credenze consolidate nel tempo che generano un campo di realtà”. Ossia, in parole povere, delle opinioni o delle conoscenze non verificate che nella propria mente si trasformano in fatti. E proprio questi sistemi di false credenze hanno portato alla psicosi che è scoppiata in Italia dopo l’avvento del Coronavirus e all’assalto alle mascherine, all’amuchina e ai supermercati.
Come ha sottolineato Fontana, nel caso del coronavirus:
“Abbiamo assistito a una sorta di anarchia narrativa che, in tempi non di crisi, è normale, ma che in un momento così catastrofico non ha fatto altro che generare mostri.[…] Abbiamo assistito ad una settimana di schizofrenia”.
Una sola settimana, fortunatamente, ma che non è detto che sia debellata. C’è bisogno di una nuova forma di comunicazione, meno allarmistica e meno violenta, volta ad aiutare i lettori, non a cercare di accalappiarli. Ci arriveremo?
Domenico Attianese