Una nuova importante risorsa per la formazione e la ricerca scientifica
L’uso dei cadaveri per fini scientifici è una questione da tempo oggetto di dibattito in relazione al suo marcato risvolto etico. L’opinione pubblica è divisa tra favorevoli e contrari, in una dinamica che ricorda molto quella che si era generata riguardo la donazione degli organi per i trapianti. Con il definitivo via libera della commissione Affari sociali della Camera ad una legge, proposta in Senato per iniziativa del sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, sembra che si sia finalmente giunti ad una svolta. Il testo normativo tratta nello specifico della possibilità di mettere a disposizione il proprio corpo post mortem per la ricerca scientifica. Secondo Vito De Filippo, capogruppo di Italia Viva nella Commissione Affari Sociali della Camera, si è giunti ad una svolta, con questa legge, infatti, i ricercatori avranno la possibilità di compiere ricerche direttamente sul corpo umano, cosa che permetterà loro di avere una nuova rilevante risorsa per il progresso scientifico; allo stesso tempo si potrà garantire un fondamentale strumento di formazione per i futuri medici. Ogni cittadino dunque potrà esprimere liberamente il consenso o meno alla possibilità di mettere il proprio corpo a disposizione della scienza. Il passo successivo consiste nel lavorare sull’opinione pubblica per far conoscere questa legge e sensibilizzarla riguardo l’importanza della donazione per il progresso. La legge Sileri risponde infatti alla mancanza di corpi su cui fare formazione e ricerca, denunciata a più riprese da diverse facoltà ed istituti medici, costretti per questo ad importarli dall’estero con conseguente grande dispendio di risorse economiche.
Glenda Oddi