30 anni anni fa ci lasciava un mito dello sci azzurro: Zeno Colò. Nato il 30 giugno 1920, è infatti morto il 12 maggio 1993 all’età di 72 anni. La sua carriera fu limitata nel tempo a causa della Seconda guerra mondiale durante la quale fu anche fatto prigioniero.
Iniziò infatti a correre a livello agonistico nel 1947, a 27 anni dopo aver corso già da giovane prima del conflitto. La sua carriera durò solo 9 anni, essendosi poi ritirato nel 1956 ma fu pregna di successi. Già nel 1947 conquistò il record del Chilometro lanciato raggiungendo la velocità di 160 km/h (su sci di legno e senza casco): il primato sarebbe durato 17 anni.
Ma fu lo sci alpino la principale terra di conquista per Colò: vinse numerose gare internazionali, destreggiandosi in tutte le specialità. Riuscì a conquistare 1 oro olimpico nella discesa libera a Oslo ’52 e 2 titoli mondiali ad Aspen ’50 nella discesa libera e nello slalom gigante; a quei mondiali vinse anche 1 medaglia d’argento nello slalom speciale. La sua carriera internazionale fu però interrotta da motivi burocratici: dopo le Olimpiadi del 1952 legò il suo nome a un paio di marchi di abbigliamento da sci: questo lo rese professionista agli occhi della Federazione Italiana Sport Invernali che nel 1954 lo squalificò dalle gare internazionali. Vinse inoltre 19 titoli nazionali in tutte le discipline.
Fu inserito nel 2015 nella Walk of Fame dello sport italiano mentre nel 1998 fu dato il suo nome a un asteroide appena scoperto.
Daniele Capello