La distopia 1984 è stata scritta da George Orwell nel 1949 e oggi, nel 2021, è ancora drammaticamente attuale e non si può non riconoscerne l’alto valore profetico. La casa editrice il Narratore la presenta in audiolibro, letta dall’espressiva voce di Moro Silo; la possibilità di ascoltare un’opera così importante per la letteratura mondiale è un gradito regalo per tutti coloro che già amano il testo, ma anche per chi vi si approccia per la prima volta, e magari è un po’ intimidito dalla sua fama. Moro Silo ci guida in un viaggio denso di sensazioni contrastanti, dando voce alle immortali parole di un autore che ha davvero lasciato il segno. Nel romanzo, ambientato nel 1984 in una versione aberrante di Londra, si racconta la storia di Winston Smith, un uomo troppo consapevole per la società in cui vive, e quindi molto pericoloso. Il pericolo, nel mondo dominato dalla misteriosa entità del Grande Fratello, risiede nella libertà di pensiero: non si può esercitarla, pena la vaporizzazione, che non è semplice morte ma è completa cancellazione non solo della vita ma anche del proprio passato – una negazione dell’esistenza nella sua totalità. A verificare che nessuno infranga i dettami del Grande Fratello c’è il Partito, un soggiogante organo politico che si serve di teleschermi posizionati in ogni dove e soprattutto della brutale Psicopolizia. Lo slogan più incisivo del Partito recita «La guerra è pace. La libertà è schiavitù. L’ignoranza è forza», ed è quindi intuibile come tutto sia rivoltato di senso: la guerra diventa la norma, così come il controllo capillare di ogni azione e moto dell’anima; l’ignoranza è poi il vero valore da perseguire, che è alla base del “bipensiero”, un artificio del Grande Fratello in cui «la condizione mentale dominante deve coincidere con una follia tenuta sotto controllo». In questo mondo al contrario il Ministero della Verità, dove lavora Winston, si occupa di fabbricare menzogne atte a tenere sotto scacco la popolazione, il Ministero della Pace si occupa di una logorante e insensata guerra, il Ministero dell’Amore pratica indicibili torture e il Ministero dell’Abbondanza è il diretto responsabile della limitazione dei beni di prima necessità, per mantenere i proletariato in una condizione di totale dipendenza. Winston decide di ribellarsi a questa situazione insostenibile in cui si cancella l’identità, la libertà, l’amore e perfino il passato, che diventa merce manipolabile, con una data di scadenza che varia in base alle esigenze del potere. Una ribellione forse impossibile, un estremo e disperato atto per sentirsi ancora un uomo, per sentirsi ancora padrone della propria esistenza. Antonella Quaglia
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