Lesione della reputazione tramite social network: come funziona
Nell’era digitale in cui viviamo la comunicazione, ormai sempre più veloce, avviene avvalendosi di social network, chat, email. L’impiego di Internet è diventato uno strumento di uso comune. Alla comunicazione via web si possono accompagnare molti rischi, soprattutto quando la comunicazione tra le persone avviene in maniera veloce e inopportuna. Si pondera meno il linguaggio adottato e si trasmettono messaggi talora inappropriati. Ecco che, più o meno involontariamente si possono ledere diritti fondamentali della persona tra i quali un ruolo significativo ha il diritto alla reputazione.
Come ci dimostrano i più recenti fatti di cronaca che hanno avuto tanta risonanza le conseguenze, non solo giuridiche, possono essere alquanto gravi e devastanti che chi ne è vittima.
Vediamo meglio di cosa si tratta e quali sono le possibili tutele.
I diritti della personalità sono i diritti dell’uomo in quanto tale solitamente riconosciuti dai vari Stati all’interno delle Carte Costituzionali. Sono diritti che prescindono dal tipo di sistema politico o sociale entro il quale l’uomo vive, che ogni Stato ha il dovere di riconoscere e garantire. Come affermato dall’articolo 2 della nostra Costituzione siamo di fronte a diritti inviolabili da parte delle pubbliche autorità e da parte dei privati cittadini.
Oltre al diritto alla reputazione, possiamo menzionare il diritto al nome, alla salute, alla libertà personale, alla riservatezza, ecc…
Il diritto alla reputazione ha una protezione dal punto di vista penale, poiché la legge punisce i delitti contro la persona, tra i quali vi sono l’ingiuria e la diffamazione.
L’ingiuria è il delitto che punisce l’offesa all’onore, al decoro, alla dignità personale della persona che è presente al momento del compimento del fatto.
La diffamazione è il delitto che punisce l’offesa alla reputazione sociale arrecata al soggetto attraverso la comunicazione effettuata a più persone. È proprio il caso di cui parliamo, ovvero della comunicazione che può avvenire a mezzo stampa o attraverso altri messi di comunicazione di massa come i social network.
Non rileva, a discolpa dell’autore del reato, la prova della verità o notorietà del fatto attribuito alla persona lesa.
La protezione da un punto di vista della legge civile, consente invece, al soggetto leso, la possibilità di ottenere il risarcimento della danno ingiusto che è stato subito. Il risarcimento è previsto sia in caso di danno patrimoniale che in caso di danno morale (non patrimoniale) riconosciuto quando il fatto commesso costituisce un reato ben preciso.