La pietra Larimar appartiene agli inosilicati ed ha un colore bianco-azzurro, con una prevalenza dell’uno o dell’altro, in base al singolo esemplare.
Si estrae nella Repubblica Dominicana e solo negli ultimi anni, è diventata nota in cristalloterapia.
L’unico accenno che può far pensare a questa pietra deriva da un profeta di Atlantide che parlava di una pietra blu, dagli incredibili poteri di guarigione.
Il Larimar allinea l’energia del cristallo a quella della mente e della natura. È la pietra portafortuna degli avventurieri e degli esploratori. Serve ad armonizzare e distribuisce in modo equilibrato l’energia.
A livello fisico, è usata per l’autoguarigione, imponendo mentalmente alla persona ammalata di impegnarsi veramente a guarire.
Questa pietra elimina i blocchi del collo e stimola le attività della mente. Utilissima nel campo della riflessologia plantare, poiché aiuta l’operatore a trovare i punti dolorosi e a rimuovere i blocchi di disagio.
A livello mentale e psichico, il Larimar si usa per superare la paura e il dolore. È perfetta come pietra per chi si lascia prendere dalla troppa emotività, va usata se si vuole mantenere il controllo sia nei momenti di pace sia quando sorgono problemi improvvisi; stimola la creatività e la riflessione; aiuta a capire quando si stanno autosabotando i propri successi.
Benedetta Giovannetti