Ha preso il via il Progetto S.I. Api. acronimo di “Scuola Itinerante di Apicoltura”. Obiettivo principale dell’iniziativa, finanziata dal fondo Otto per Mille della Chiesa Valdese, è quello di avviare un percorso volto a promuovere l’aumento delle possibilità lavorative dei detenuti presenti nei carceri al fine di favorire il reinserimento sociale tramite l’apicoltura.
Il programma prevede di sviluppare un sistema formativo itinerante da realizzare a bordo di un furgone brandizzato con i loghi del progetto della Tavola Valdese, in modo da poter portare l’apicoltura all’interno degli ’istituti penitenziari nazionali. L’idea è nata dal Circolo Legambiente di Campobasso, che aveva già avviato un progetto di apicoltura sociale nel 2016 denominato “A.P.E. – L’apicoltura previene l’emarginazione” e altre progettualità nel settore dell’agricoltura sociale, anch’essi finanziati dalla Chiesa Valdese. La prima attività prevista nel percorso progettuale sarà un corso di formazione teorico/pratico che fornirà le nozioni necessarie per svolgere tutte le attività previste nel programma. Il corso, tenuto da alcuni apicoltori, si articolerà sia moduli teorici che pratici, dando la possibilità ai corsisti di mettere in pratica le nozioni apprese seguendo i principi dell’apicoltura sostenibile. S.I. API si pone in continuità con l’esperienza consolidata in materia di apicoltura sociale. L’apicoltura da questo punto di vista ha in se notevoli possibilità in quanto si fonda su tutti e tre pilastri della sostenibilità ambientale, economico e sociale. Il Direttore della Casa circondariale di Campobasso, dalla quale è partita l’iniziativa che sta abbracciando tutta l’Italia, Mario Silla ha dichiarato. “L’istituto che dirigo riconosce alla formazione professionale, ambito nel quale si incentra il percorso laboratoriale proposto da Legambiente, notevole valore. Il penitenziario accoglie infatti molte persone che non hanno avuto, per diverse ragioni, la possibilità di accedere ad esperienze di studio e di specializzazione nei loro contesti di provenienza. È necessario, pertanto, accrescere o diversificare le competenze di ciascuno avendo cura che esse siano in linea con quanto richiesto dal mercato del lavoro in ambiente esterno. Auspico, pertanto, il pieno successo dell’iniziativa che non vuole limitarsi a riempire i tempi dell’ozio forzoso ma che, al contrario, si candida ad essere uno spazio formativo di rilevante spessore”.
Stefano Venditti