Dopo i luoghi infestati della Toscana, di alcuni posti di Napoli e della Gran Bretagna passiamo a vedere quali sono i luoghi infestati della Sardegna, terra che come ripeto spesso non è solo legata alle sue spiagge e baie incantevoli ma è anche custode di misteri e leggende che provengono da molto lontano.
Se capitate nei dintorni di Alghero vi potreste imbattere nell’Argentiera, una miniera maledetta fatiscente e spettrale che cozza con la meravigliosa natura che la circonda.
Questa miniera fu aperta ufficialmente nel 1840 ma fin dall’inizio fu segnata dalla sfortuna.
Infatti la vicinanza del mare provocò gravi crolli in cui rimasero vittime moltissimi uomini, per questo si dice che le anime dei minatori si aggirino ancora per lo scheletro della miniera.
Spostandosi verso Oristano invece incontrate il Castello del Montiferru, risalente al XII secolo che fu fatto costruire da Ittocorre per proteggere i confini del regno.
Pare che ancora oggi intorno al maniero si oda il canto di una balia che prestò servizio al castello.
Oltre al Castello di Montiferru sempre in provincia di Oristano si trova il Castello di Medusa che pare infestato da molte presenze occulte tra cui quella della regina Medusa che sembra si aggiri tra i resti del maniero diroccato.
In direzione di Cagliari è possibile trovare il Castello di Quirra, abitato da Violante Carroz, una contessa assetata di ricchezze, violenta e sanguinaria che a seconda delle leggende è morta gettandosi dall’alto del dirupo oppure uccisa dal suo terzo marito. La sua anima per questo continua a girovagare nei dintorni del castello lamentandosi.
Verso Nuoro, per le vie di Desulo, durante le notti di luna piena si può notare in paese l’anima di una certa Maria, una giovane tessitrice morta in circostanze misteriose.
Il lazzaretto di Cagliari costruito intorno al 1600 per volere di Filippo IV accoglieva numerosi malati di peste, oggi ospita un centro culturale, ma pare che ancora oggi si aggiri il fantasma di un bambino che per fare gli scherzi si diverte a giocare a calcio con un teschio e a spegnere le luci.