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Non soltanto ricette, ma tutto ciò che le rende tali: esperienza, passione, perfezione. Tutto ha un perché e niente è lasciato al caso.

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Featured Toscana: Ginepraio Amphora Navy Strength, il gin toscano invecchiato in anfore di cocciopesto

Carlo Dutto

Prodotto in Toscana, Ginepraio, il primo gin al mondo 100% biologico e tracciabile in ogni suo ingrediente, torna sulla scena con un’importante novità. Fedeli a una storia che viene dalle prime distillerie inglesi, che parla di marine spinte e porti, i ragazzi di Levante Spirits hanno fatto nascere il primo gin navy strength italiano, un gin con un volume alcolico di almeno 57%, utilizzando successivamente anfore di cocciopesto per il suo invecchiamento. Una storia lunga secoli, tramandata di porto in porto, di marinaio in marinaio, quella del Navy Strenght, il gin che veniva trasportato sulle navi britanniche. C’è chi dice che nelle stive delle navi solitamente gin e polvere da sparo viaggiassero insieme, e che se veniva accidentalmente in contatto solo con un gin a 57 gradi, la polvere non perdeva la propria utilità. L’altro fronte, non meno poetico, nasce dalla necessità di verificarne la qualità a bordo. I marinai, per evitare situazioni di truffa come l’inserimento dell’acqua nelle botti, bagnavano il gin con la polvere da sparo, dandole poi fuoco. Se questo veniva appiccato, significava che il gin era a grado.

Ginepraio – distribuito in Italia da Rinaldi 1957 – racconta questa storia creando un gin dalla sostenuta gradazione alcolica, mantenendo però la rotondità e la morbidezza caratteristiche. Un gin che mantiene le proprie botaniche originaliginepro del Chianti, della Maremma e Aretino, rosa canina, coriandolo, angelica, buccia di arancia, limone ed elicriso – tutte rigorosamente certificate toscane e biologiche.

A differenza del primogenito, Ginepraio Amphora Navy Strenght – recentemente insignito della Medaglia d’Oro allo Spirit Selection 2020 del Concours Mondial de Bruxelles 2020 e già Medaglia d’Oro al China Wine & Spirits Awards 2019 – viene tagliato a 57% contro i 45% del primo e viene lasciato riposare circa sei mesi all’interno di anfore di cocciopesto da 370 litri circa. L’anfora usata per l’invecchiamento del navy strength è un’anfora di cocciopesto, antico materiale scoperto per caso dai fenici prima e dai romani poi, fatto di inerti vari, oggi riportato in auge dall’azienda Drunk Turtle. Ha certificazione alimentare ed è usata ai giorni nostri soprattutto per l’invecchiamento di vini. In questi sei mesi di invecchiamento, la micro-ossigenazione permessa dall’anfora dona al distillato una qualità organolettica superiore, un’importante struttura e un ottimo bilanciamento delle botaniche, sprigionando così i profumi primari e secondari tipici di ogni componente. Ne consegue un assaggio di lunga persistenza e molto gradevole. In etichetta è riportato l’anno di distillazione, a voler sottolineare la ricercatezza del prodotto, quasi fosse un millesimato. I sei mesi dell’invecchiamento non sono casuali: vogliono ricordare la tempistica del periodo medio di navigazione delle Navi della Marina Militare Inglese, tempo in cui il gin imbarcato veniva stipato all’interno di contenitori (come le anfore o le botti) e stipato vicino alla polvere da sparo. La bottiglia di Ginepraio ricorda una flebo ospedaliera, poiché in passato il gin era usato nella cura delle malattie renali e gastrointestinali.

SCHEDA TECNICA E NOTE DI DEGUSTAZIONE:
Colore: limpido, trasparente
Profumo: note di ginepro prevalgono nel bouquet, secco come ogni London Dry Gin che si rispetti
Palato: ginepro preponderante, note balsamiche dell’elicriso ammorbidite dalla sinuosità e rotondità della rosa canina (petali e cinòrrodo) e freschezza degli agrumi
Finale: agrumato, lunghissimo per via dei sei mesi di invecchiamento in amphora di cocciopesto che ingentilisce i 57 gradi di volume alcolico
Volume: 57%
Formato: 50 cl
Prezzo medio al pubblico: 46 euro

Per maggiori informazioni:
https://ginepraiogin.com/it/
www.levantespirits.it
www.rinaldi1957.it
www.facebook.com/Ginepraio.Gin
www.instagram.com/ginepraio.gin/

Carlo Dutto

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Featured GOSLINGS BLACK SEAL, L’UNICO DARK RUM PROVENIENTE DALLE ISOLE BERMUDA

Carlo Dutto

Goslings Black Seal Bermuda Rum è un’antica ricetta del 1858 che nasce dal blend di tre differenti rum di origine caraibica, invecchiati tra i tre e i sei anni, che vengono successivamente lavorati e miscelati nelle Isole Bermuda. Uno dei pochi Dark Rum ancora in commercio, l’unico proveniente dalle Isole Bermuda, da sempre, oltre duecento anni, di proprietà della famiglia Gosling e distribuito in Italia da Pallini Spa. Il suo bouquet è arricchito da note di vaniglia e caramello, che conferiscono un sapore unico alla miscela. Vanta prestigiosi premi internazionali tra cui la Medaglia di Platino del Beverage Testing Institute. La famiglia Gosling ha anche prodotto ad hoc una Ginger Beer per poterlo accompagnare, dopo aver individuato negli anni il corretto equilibrio tra dolce e piccante, con l’intento di creare l’abbinamento perfetto al sapore del Black Seal Rum. Ne scaturisce un drink unico, il Dark ‘n Stormy – in italiano ‘scuro e tempestoso’ – ormai diventato il cocktail ufficiale delle Isole Bermuda, l’unico al mondo a essere un marchio registrato e, dal 2011, anche cocktail ufficiale IBA. La storia racconta che un barman servì a un marinaio un bicchiere di ginger beer e un altro con del Goslings Black Rum. Quando versò il rum sopra il ginger beer, il marinaio disse: “questa è una nube di tempesta, nè un pazzo nè un uomo morto la navigherebbero.” Per realizzare il Dark ‘n Stormy, con la tecnica build in un bicchiere tumbler alto, sono sufficienti 4 cl di Goslings Black Seal Rum, 10 cl di Goslings Ginger Beer, una spruzzata di lime e una decorazione con una fettina di lime.

NOTE DI DEGUSTAZIONE:
Profumo: profumo di melassa, noci e sfumature di liquirizia
Palato: molto caldo, con aromi di cioccolato e liquirizia
Finale: lungo e persistente, con sfumature di frutta caramellata
Volume: 40%
Formato: 100 cl

Prezzo medio al pubblico: 18 euro

Per maggiori informazioni:
www.pallini.com
www.goslingsrum.com

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Featured OSCAR.697 Vermouth Rosso, con rabararo e liquirizia, prodotto con amore in Italia

Carlo Dutto

Nel 2012, dopo una decina d’anni di gavetta nel mondo degli alcolici a livello internazionale per aziende innovative, Stefano Di Dio – milanese classe 1976, laurea in filosofia morale e una passione per gli sport estremi -intraprende una propria attività, massimizzando l’esperienza accumulata negli anni, con la creazione di un vermouth. Nasce così OSCAR.697, il Vermouth prodotto con amore in Italia, contemporaneo, urbano, metropolitano, un prodotto della tradizione italiana visto e interpretato con gli occhi di un imprenditore che sta vivendo il terzo millennio.

Una filosofia del bere che si esprime in tre tipologie di OSCAR.697 Vermouth: Rosso, Bianco & Extra Dry, con il Trebbiano di Romagna come base vino molto neutro e più longevo rispetto ad altre tipologie quali Moscato o Cortese. Tre tipologie disponibili nei migliori cocktail bar italiani e internazionali, distribuiti in Italia da Rinaldi 1957. Fiori di sambuco, bergamotto e pepe nero gli ingredienti che identificano OSCAR.697 Bianco. La versione Extra Dry, con finocchio selvatico, rosa canina e infuso di rovere, è invece il perfetto compagno di viaggio per tutti gli amanti dell’iconico Dry Martini Cocktail, sia a base gin che a base vodka.

Ma è il vermouth OSCAR.697 Rosso il fiore all’occhiello del vermuttista Stefano Di Dio: il rabarbaro per esaltare e riempire le note erbacee in combinazione con l’assenzio comune e la liquirizia in sostituzione della china per pulire la bocca e incentivare la bevuta sono le botaniche che lo caratterizzano. Infine, caramello naturale come colorante, anziché caramello sintetico, per aggiungere una nota dolce e non invasiva che ammorbidisce l’alcolicità del prodotto. Perfetto come aperitivo, ottimo sia in purezza che in miscelazione per molti cocktail. Al naso è erbaceo, leggermente balsamico, con un sentore spiccato di assenzio comune, mentre al palato si presenta rotondo, pieno e con una preponderanza di rabarbaro. Il finale è gentile, persistente, secco, grazie all’utilizzo della liquirizia. Un vermouth da trattare come un vino bianco, da tenere quindi in frigorifero e da servire fresco. Sempre ricordando che il vermouth è un vino aromatizzato e fortificato, con una gradazione alcolica relativamente bassa, 16 gradi nel caso di OSCAR.697. Dopo l’imbottigliamento, l’OSCAR.697 Vermouth viene affinato in bottiglia per circa due mesi prima di essere commercializzato, in modo da ottenere un prodotto equilibrato e perfettamente omogeneo dall’inizio alla fine.

SCHEDA TECNICA E NOTE DI DEGUSTAZIONE:
Colore
: rosso, leggermente scarico, grazie all’utilizzo di caramello naturale che si amalgama perfettamente con gli altri ingredienti dando anche una nota leggermente più dolce al prodotto finito

Profumo: erbaceo, leggermente balsamico, con un sentore spiccato di assenzio comune
Palato: rotondo, pieno con una preponderanza di rabarbaro
Finale: gentile, persistente, secco grazie all’utilizzo della liquirizia in sostituzione della china
Volume: 16 gradi con 140gr di zucchero aggiunto
Formato: 75 cl
Prezzo medio al pubblico: 18 euro

Per maggiori informazioni:
www.oscar697.com
info@oscar697.com
http://instagram.com/oscarvermouth697www.facebook.com/oscar697

Carlo Dutto

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Featured DRINK: INVICTUS

Carlo Dutto

ispirato al film ‘Invictus – L’invincibile‘, di Clint Eastwood, 2009

Leandro Serra, bar manager del The Duke Cocktail Lounge Bar de La Maddalena (Sassari) 

INGREDIENTI
3,5 cl Sipsmith London Dry Gin
2 cl Vermouth rosso
2 cl Barolo chinato
1,5 cl liquore al timo
Chicchi di caffè tostato
Gocce di Bitter Angostura al cioccolato

Bicchiere: coppa retrò
Garnish: arancia disidratata e chicchi di caffè

PREPARAZIONE:
Il drink si prepara con la tecnica stir&strain. Versare il Vermouth rosso e il Barolo chinato in un mixing glass e lasciarli in infusione con dei grani di caffè tostato. Versare quindi il Sipsmith Gin, alcune gocce di bitter al cioccolato e ‘chiudere’ con liquore al timo. Mescolare delicatamente e servire in una coppa retrò con una palla di ghiaccio decorata con una fetta di arancia disidratata e chicchi di caffè.

IL DRINK
Il drink Invictus, di Leandro Serra, bar manager del The Duke Cocktail Lounge Bar de La Maddalena, nasce dopo la visione dell’omonimo film, diretto dal Maestro Clint Eastwood e dedicato a Nelson Mandela. “Tutti possono migliorare a dispetto delle circostanze e raggiungere il successo, se si dedicano con passione a ciò che fanno”. Da queste parole del Premio Nobel per la Pace si sviluppa l’ispirazione, potente, per il drink: le note amaricanti del Barolo chinato si uniscono a quelle del Vermouth rosso infuso con grani di caffè tostati e ad alcune gocce di bitter al cioccolato. Il tutto al sapor di Sipsmith London Dry Gin, distribuito in Italia da Stock Spirits e fautore del cosiddetto ‘Gin-Rinascimento‘. Scorze di limone e arancia, unite alla radice di iris e liquirizia, coriandolo, angelica e cannella, il Sipsmith Gin risulta floreale e fresco al naso, mentre al palato richiama immediatamente le note decise del ginepro, rivelando, sul finale lungo, morbido e rotondo, una piacevole nota di marmellata di agrumi. Perfetto ingrediente per questo cocktail, che riporta al palato la forza di Nelson Mandela, il suo spirito combattivo, la sua indomita sete di giustizia, il suo non lasciarsi mai abbattere dalle circostanze estreme, come l’esperienza del carcere e tutte le conseguenze dei pregiudizi subiti. Sapori unici che riportano indietro nel tempo, perchè, come ricorda il bartender, ‘il ricordo è il tessuto dell’identità‘.

Carlo Dutto

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Featured Il drink O’Tama Tokyo/Palermo

Carlo Dutto

del messinese Christian Costantino vince la Roku Shun Competition 2021 con un drink che unisce la Sicilia al Giappone

Il drink O’Tama Tokyo/Palermo, del bartender siciliano Christian Costantino, head bartender del Marina Del Nettuno Lounge Bar di Messina, ha vinto la Roku Shun Competition 2021. Un drink che unisce due mondi distanti geograficamente, ma uniti dai gusti, aromi e sentori che il bartender ha saputo creare, facendo innamorare la giuria del premio. Un gin giapponese, il Roku, distribuito in Italia da Stock Spirits, e ingredienti siciliani come i fiori Sucameli, la gassosa, gli asparagi del territorio, per un cocktail che affonda le radici in un’affascinante storia d’amore del Diciannovesimo secolo. Il drink si prepara con 40 ml di Roku Gin, 40 ml di Cordiale di Primavera homemade, sale e della gassosa siciliana. Per preparare il Cordiale di Primavera: portare a ebollizione 350 ml di acqua, aggiungere 80 gr di asparagi e lasciare a bollire per 10 minuti. Spegnere il fuoco, aggiungere del tè Jasmine Green, dei fiori Sucameli, 40 ml di miele di ciliegio, 10 ml di aceto di mele, lasciare in infusione per 5 minuti e filtrare. Il drink si prepara quindi con la tecnica del build on ice: versare il Roku Gin, il cordiale e la gassosa direttamente nel bicchiere con del ghiaccio, aggiungere un pizzico di sale, miscelare e servire con guarnizione di skeleton leaves. Come accompagnamento al drink vengono serviti gli asparagi usati nella preparazione del cordiale, ancora bagnati di tè, aceto di mele e miele, saltati in padella con aglio, mollica e mandorle, serviti croccanti e decorati da foglie di fiori Sucameli

Si racconta, tra verità e leggenda, che nel 1878, durante la leggerezza della Primavera, in un paesino giapponese vicino Tokyo, uno scultore siciliano, Vincenzo Ragusa, durante una passeggiata a cavallo, fu colpito dalla bellezza di una ragazza che dipingeva all’aperto. Era la diciassettenne O’Tama, che, disinvolta in giardino, dipingeva un ventaglio. Nello stile, poco realistico, di O’Tama, Ragusa trovò il coraggio per esternare il proprio amore, proponendole dei soggetti più realistici da studiare. Le riempì il giardino di cigni, anatre, pesci d’acqua dolce e caprifogli: soggetti ideali per portare un’evoluzione artistica alla pittura della ragazza. “C’è un tempo bellissimo, tutto sudato, una stagione ribelle, l’istante in cui scocca l’unica freccia che arriva alla volta celeste e trafigge le stelle”, come un amore ‘raccolto’… Come secondo il concetto di ‘Shun‘, solo quando è il momento migliore, quando sboccia un amore! Quando l’artista dovette far ritorno a Palermo, lei lo seguì in nome dell’amore e della loro arte, che divenne un connubio tra scultura siciliana e pittura giapponese, in una nuova fioritura. Fu così che la loro vita divenne un romanzo. Il drink O’Tama Tokyo/Palermo racconta proprio lo ‘shun‘ della loro storia d’amore, la leggerezza della primavera vissuta dai due artisti, e tutte quelle successive vissute sulle coste siciliane. I ‘Caprifoglio Giapponesi’ che abbellirono il giardino, soggetti dei quadri di lei, sbocciano proprio in primavera, usanza vuole che vengano colti dai contadini accaldati durante il lavoro nelle campagne e succhiati dalla parte del gambo, per il loro succo aspro e idratante.

Così si usa in Sicilia con i fiori di ‘acetosella gialla’, chiamati in dialetto ‘Sucameli‘, sostituiti spesso al limone in cucina, con il loro sapore di agrumi e aceto, quell’acido e aspro divertente scolpito nei ricordi d’infanzia. Si narra anche che gli asparagi in sogno simboleggino l’amore passionale, così come quello dei nostri amanti. La loro piena maturazione in Sicilia avviene proprio a cavallo della primavera e, come un vero amore, vanno raccolti subito. Il miele, la dolcezza di un amore, profumato di ciliegio, festeggiato così come in Sicilia si festeggia il mandorlo in fiore. Le note erbacee e floreali del tè, la punta di aceto di mele. Perché l’uso del Roku Gin? Nel 1879, O’Tama fu la prima donna giapponese, modella di uno scultore europeo e fu proprio Ragusa a scolpirne, innamorato, i lineamenti. Mentre quell’opera fioriva, nello stesso anno nasceva Shinjiro Torii, fondatore della distilleria che nel 1963 sarebbe diventata Suntory. Tre anime simili, con lo stesso sogno: quello di esportare, chi con la pittura, chi con la scultura e chi con la distillazione, la propria cultura fuori confine, sovvertendone le regole. “Un giorno il gin giapponese sarà amato in tutto il mondo“, prefiggeva Shinjiro, e così è stato! E lo è stato anche per l’arte. Nel 2017 è arrivato lo ‘Shun‘ di queste tre anime, accomunate da un sogno durato 100 anni, il momento di raccolta, a piena maturazione e, mentre a Palermo nasceva la prima antologia italiana dei due artisti, a Osaka nasceva Roku Gin.

Carlo Dutto

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Featured DRINK: SPIRITO FELIX

Carlo Dutto
Marianna Di Leo, bar manager del cocktail bar Cinquanta – Spirito Italiano a Pagani (Salerno)

INGREDIENTI:
4,5 cl Seven Hills Italian Dry Gin
0,75 cl Limoncello Pallini
2,25 cl succo di limone
0,75 cl infuso di pisto salato homemade
2,25 cl sciroppo di pomodorini corbarini homemade

Bicchiere
: Old Fashioned
Garnish: foglia di salvia

PREPARAZIONE
Prima di realizzare il drink con la tecnica build, preparare i due homemade. Per l’infuso di pisto: tostare per 15/20 secondi, insieme: 5 grammi di cannella, 3 di chiodi di garofano, 6 di anice stellato, 3 di pepe e 5 di coriandolo. Aggiungere 50 cl di acqua e 5 grammi di sale. Bollire per 8 minuti e filtrare. Per preparare lo sciroppo di pomodorini corbarini, estrarre e filtrare il succo di 15 pomodorini corbarini con l’aiuto di un estrattore, pesarlo e aggiungere pari quantità di zucchero bianco. Mescolare fino al completo scioglimento dello zucchero. Una volta pronti i due homemade, versare il Seven Hills Italian Dry Gin e gli altri ingredienti in un bicchiere Old Fashioned, aggiungere ghiaccio e miscelare. Guarnire con una foglia di salvia.

IL DRINK
Il cocktail ‘Spirito Felix‘ rappresenta uno dei cocktail di punta di ‘Cinquanta – Spirito Italiano‘, cocktail bar a Pagani, in provincia di Salerno, novità assoluta nel panorama dei locali di qualità, aperto dopo rinvii e nonostante tutte le difficoltà dovute alla pandemia da Covid-19, grazie all’iniziativa di Alfonso Califano e Natale Palmieri, giovani paganesi con alle spalle un vasto curriculum internazionale nel settore ricettivo. Realizzato dalla bar manager Marianna Di Leo, ‘Spirito Felix‘ affonda le radici in quella che ancora oggi qualcuno chiama Campania Felix, terra ricca di cultura e tradizioni, con un clima mite e un terreno fertile. Tra gli ingredienti del drink, i limoni della Costiera e i pomodorini corbarini, ma anche spezie tradizionali come il pisto: un mix di chiodi di garofano, cannella, pepe, coriandolo e anice stellato, molto usato nella pasticceria campana. Il Seven Hills Italian Dry Gin, distillato principale del drink, si presta perfettamente al connubio con questi ingredienti, essendo uno spirito 100% Made in Italy, fortemente tradizionalista, ma con uno sguardo rivolto al futuro, proprio come la sua nuova bottiglia, in perfetta sintonia con lo ‘spirito’ del neonato locale campano. Un legame sottolineato dalla presenza dal carciofo tra le sue botaniche, molto presente nella cultura gastronomica della città di Pagani e dell’Agro Nocerino-Sarnese. ‘Spirito Felix – sottolineano Califano e Palmieri – racchiude la nostra storia. Lo Spirito rappresenta noi, una famiglia pronta ad accogliere chiunque con un sorriso. Felix è inteso nella sua accezione di fortunato, ma anche felice. Confucio sarebbe fiero di noi: siamo fortunati a far quello che facciamo e siamo felici di farlo“. Il cocktail fa parte della drink list ‘Made in Cinquanta‘, percorso ricco di storie e sapori che si ispira ai più grandi classici all’italiana e che viene affiancata dalla proposta food firmata dallo chef Michele De Blasio. Tradizione rivisitata in chiave moderna con ricette essenziali, bilanciate da ingredienti di alta qualità, supportate da una sperimentazione alla costante ricerca dell’abbinamento perfetto. Poliedrico e orgogliosamente ‘all’italiana’, ma con un servizio internazionale, ‘Cinquanta – Spirito Italiano‘ è il luogo dove poter trascorrere tutte le fasi della giornata, dalla colazione al dopo cena passando per il pranzo, la cena e l’aperitivo, con un servizio professionale in un ambiente casual, informale. Premium ma non pretenzioso, il progetto è nato con l’intento di rendere innovativo e moderno il concetto del “bar all’italiana” ma perfettamente legata al territorio. Quest’ultimo esaltato anche dal design di Daniele Della Porta, architetto di Cava de’ Tirreni, che ha coinvolto maestranze e artigiani locali per il progetto del locale, ideato come fosse un teatro, con il bancone del bar a fare da palcoscenico.

Carlo Dutto

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Featured DRINK: CI PENSA DRUGO

Carlo Dutto

ispirato a ‘Il Grande Lebowski’ di Joel Coen, 1998

Laura Schirru, head bartender del The Duke Cocktail Lounge Bar de La Maddalena (SS)

INGREDIENTI:
5 cl Polugar Vodka N.1 Rye&Wheat
2 cl liquore al cioccolato
Top yogurt al caffè

Bicchiere: Old Fashioned
Garnish: chicchi di caffè

PREPARAZIONE:
Versare la Polugar Vodka N.1 Rye&Wheat in un bicchiere Old Fashioned colmo di ghiaccio, aggiungere il liquore al cioccolato e colmare, versando lentamente, con lo yogurt al caffè. Decorare con dei chicchi di caffè.

IL DRINK
Un drink di semplice realizzazione, ma di grande resa, il ‘Ci pensa Drugo‘, twist sul classico White Russian, cocktail preferito del personaggio-cult del film ‘Il Grande Lebowski‘ dei Fratelli Coen. Con questa rivisitazione-omaggio, Laura Schirru, head bartender del The Duke Cocktail Lounge Barde La Maddalena realizza un cocktail amabile, ma dal carattere robusto, proprio come il Drugo interpretato da Jeff Bridges. La Polugar N.1 Rye & Wheat, prodotta da una miscela di segale e grano, ha sentori intensi di pane appena sfornato, note di grano e segale e di pepe nero, caratterizzata da un sapore deciso che dona robustezza ai sapori dolci e contrastanti del cioccolato e dello yogurt al caffè. Prodotta in Polonia dalla distilleria Rodionov & Sons, in una foresta e lontano da altri stabilimenti industriali, strade e città, Polugar non assomiglia alla vodka moderna: è una bevanda alcolica più antica, prodotta nell’era in cui tutti i distillati di cereali venivano realizzati usando alambicchi di rame.

Un cocktail, il White Russian e il suo twist di Laura Schirru, cucito addosso a Drugo, che conduce una vita pigra, piacevole e disimpegnata, condita da qualche partita di bowling con gli amici e bagnata proprio dal drink che lo accompagna sempre, nel suo approccio calmo e rilassato alla vita, anche nei momenti drammatici e senza via di uscita. Uno stile che è diventato di culto e che ha reso il White Russian e tutti i suoi epigoni un vero e proprio accompagnamento alla vita quotidiana.

Carlo Dutto

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Featured DRINK: RECOLA

Carlo Dutto
BARTENDER: Giuseppe ‘Joe’ Marzovilla, proprietario e bartender del ParlaPiano Buvette di Mola di Bari (BA)

INGREDIENTI:
4 cl Laphroaig Select
0,5 cl Tintura Stomatica
2,5 cl amaro balsamico Quaglia

Bicchiere: Old Fashioned
Garnish: peel di limone

PREPARAZIONE:
Miscelare tutti gli ingredienti e versarli in un bicchiere Old Fashioned su un cubo (chunk) di ghiaccio. Servire, dopo aver aggiunto nel drink un peel di limone.

IL DRINK:

Il cocktail fa parte della speciale drink list ideata da Giuseppe ‘Joe’ Marzovilla ispirata alle medicine più comuni e ai loro principi attivi. Con il fresco primaverile i malanni di stagione sono all’ordine del giorno, e non solo quelli legati allo sciagurato Covid-19. In caso di bruciore di gola, prima di procedere con l’assunzione del medicinale, si può provare a dare sollievo al cavo orale sorseggiando un Recola, drink balsamico e affumicato che donerà nuova linfa alla gola e allo spirito. Il tutto grazie al Laphroaig Select, scotch whisky torbato, profondo e complesso. Nato dalla selezione di malti invecchiati in botte, raggiunge il perfetto grado di maturazione risultando all’assaggio con una corposità dolce e delicata, con note floreali e fruttate, prima del finale speziato e persistente. L’aroma è morbido e raggiunge il perfetto equilibrio tra agrumi e noce di cocco. Un perfetto ingrediente per calmare i bruciori di gola.

Carlo Dutto

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Featured DALL’ IRLANDA IL KNAPPOGUE CASTLE WHISKEY: TRE DISTILLAZIONI E LA COLLINA DEL BACIO

Carlo Dutto

Knappogue Castle è un single malt whiskey irlandese ottenuto da malto d’orzo con l’aggiunta dalla purissima acqua delle terre d’Irlanda. Il nome deriva dal legame della famiglia Andrews con il Castello di Knappogue a cui li lega una tradizione ancestrale. Tradizione così forte che, ancora oggi, ogni bottiglia riporta la firma di Mark Andrews III. Knappougue, che si pronuncia Nah’ Pogue, in gaelico significa ‘la collina del bacio‘ ed è distribuito in Italia da Pallini Spa. Distillato in discontinuo per tre volte in alambicchi di rame, viene invecchiato per 16 anni in speciali botti di quercia.

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Nel processo produttivo, che avviene senza aggiunta di coloranti, non è prevista una filtrazione a freddo e l’essiccamento senza alcuna aggiunta di torba. Il risultato è un whiskey dal colore dorato, dal gusto morbido con note di uva bianca e pesche e presenta note finali acerbe, fresco e limpido con una punta leggermente floreale. Il Knappogue Castle 16yo Twin Wood è un single malt Irish whiskey invecchiato per 14 anni in sole botti ex-bourbon e finito per 2 anni in botti ex-sherry Oloroso, prima di essere imbottigliato senza essere filtrato.

NOTE DI DEGUSTAZIONE
Colore:
bronzo chiaro
Olfatto: uva bianca e sambuco, con sfumature di vaniglia
Gusto: note di sherry persistenti e di nocciole con pesche e albicocca
Finale: alta persistenza, ma morbido e vanigliato
Formato: 70 cl
Volume: 40%
Prezzo medio al pubblico: 90 euro

Per maggiori informazioni:
www.pallini.com
www.knappoguewhiskey.com

Ufficio stampa 
Carlo Dutto per I Maestri del Cocktail
cell. 348 0646089
carlodutto@hotmail.it

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Featured DRINK: L’IRLANDESE PIEMONTESE

Carlo Dutto

(ispirato al film “Quei bravi ragazzi”, di Martin Scorsese, 1990)

BARTENDER: Jonathan Bergamasco, bar manager di Portico 4 cafè & lounge bar di Vercelli

INGREDIENTI:
45 ml Teeling Whiskey
15 ml liquore alle nocciole piemontesi
20 ml sciroppo di Barbera del Monferrato
q.b. albume
4 drops bitter al cioccolato

Bicchiere:
 coppa champagne

PREPARAZIONE:
Versare tutti gli ingredienti in un Boston shaker, effettuare un Dry shake, una shakerata senza ghiaccio per creare volume, grazie all’albume. Riempire di ghiaccio e shakerare energicamente, quindi filtrare il tutto in una coppetta champagne precedentemente ghiacciata e completare con 4 gocce di bitter al cioccolato in superficie.

IL DRINK:
Il cocktail ‘L’irlandese piemontese‘ si ispira al capolavoro di Martin Scorsese ‘Quei bravi ragazzi‘, con un cast eccezionale, che comprende Robert De Niro, Ray Liotta, Lorraine Bracco e Joe Pesci, che per la sua interpretazione vinse il Premio Oscar come Miglior attore non protagonista. La storia vera della ‘carriera’ criminale dell’ex-gangster pentito Henry Hill, dai primi contatti con la malavita italo-irlandese di Brooklyn, fino all’arresto e all’ingresso nel programma di protezione-testimoni. Un film che suggella, come farà anni dopo sempre Scorsese in The Departed, la descrizione e l’unione di due culture e territori come l’Irlanda e l’Italia. Due mondi che, anche nel settore beverage, offrono entrambi prodotti di eccellenza da sempre. Da qui la scelta di Jonathan Bergamasco, già finalista al Premio Strega Mixology e bar manager di Portico 4 Cafè & Lounge Bar, novità dell’estate 2020 post-lockdown a Vercelli, di utilizzare il Teeling Small Batch Irish Whiskey che, grazie al suo invecchiamento in botti di rum, sprigiona note di vaniglia e legno e si sposa perfettamente con l’aromaticità del liquore alle nocciole piemontesi. Il risultato è un mix dolcemente morbido, ma di gran carattere, che viene bilanciato dal tannico e acido del vino Barbera, reso meno pungente in uno sciroppo 1:1.

Carlo Dutto