Consigli e ricette

Non soltanto ricette, ma tutto ciò che le rende tali: esperienza, passione, perfezione. Tutto ha un perché e niente è lasciato al caso.

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Featured DRINK: VANILLA SKIN

Carlo Dutto
BARTENDER: Marco Riccetti, head bartender dell’Inside Restaurant & Cocktail Bar di Torin

INGREDIENTI
18 cl Rum Don Papa 7 anni
6 cl succo di maracuja
3 cl sciroppo di cocco
24 cl thè alla vaniglia
3 cl succo di limone
2 cucchiaini di zucchero bianco
Mirtilli, bacche di Goji
Succo di un quarto di limone o arancia
2 top di cannella in polvere

PREPARAZIONE:
Con la tecnica build, versare i succhi e lo sciroppo in una boule o un decanter, mescolare bene con un cucchiaino. Aggiungere due tazzine da caffè di thè alla vaniglia e, infine, una tazzina di Rum Don Papa. Riempire il bicchiere con del ghiaccio, versare il tutto e guarnire con una fetta di limone, quello usato per il succo. La ricetta per un drink di gruppo, da servire in una boule, prevede la stessa ricetta con le quantità moltiplicate per tre. 

IL DRINK:
Un twist, una rivisitazione del classico Punch, con il Don Papa Rum al centro. Forte del grande successo ottenuto fin dal suo lancio nel 2012 in alcune nazioni, il Rum Don Papa – il primo rum premium delle Filippine con lotti limitati e selezionati – ha in Italia, grazie al distributore Rinaldi1957, un trend di consumo che va oltre le più ottimistiche aspettative. Il bouquet che caratterizza Rum Don Papa sprigiona note di vaniglia, miele e frutta candita con una lunga e avvolgente trama gustativa nel finale, rimandando alle atmosfere dell’isola di Negros Occidentale, dove viene distillato e invecchiato per oltre sette anni in botti di rovere americano. Il rum è la perfetta rappresentazione del paesaggio lussureggiante e colorato dell’isola e l’irriverenza della storia di Papa Isio, l’eroe rivoluzionario che ha ispirato il nome di Don Papa. Nelle venature di Rum Don Papa si percepiscono la straordinaria flora e fauna, le montagne, i vulcani, gli animali esotici e le guerriglie del passato fra le colline di questo luogo, noto anche come Sugarlandia e considerato una delle più ricche e interessanti località al mondo.

Carlo Dutto

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Featured DRINK: BORGO TRE CASE SLING

Carlo Dutto

ispirato a ‘Il ragazzo di campagna‘ di Castellano e Pipolo, 1984

Alessio Ciucci, bartender del Borgo La Chiaracia Resort & SPA, di Castel Giorgio (Terni)

INGREDIENTI:
3,5 cl Ginepraio Gin
1 cl bitter homemade con caffè di cicoria, scorze di arancia e boccioli di rosa
1,5 cl liquore alla ciliegia
4 cl succo di mela Fuji o Smith
2 cl succo di pompelmo

Bicchiere: highball
Garnish: bocciolo di rosa, due fettine di mela e cannella


PREPARAZIONE:

Per il bitter homemade, in 1 cl di bitter, lasciare per 5/10 minuti in infusione a freddo un cucchiaino caffè di cicoria in un barattolo sterile. Sostituire i chicchi di caffè di cicoria con 5- 8 boccioli di rosa (si trovano in erboristeria) e le scorze di un arancio e lasciare in infusione per 3-5 giorni, passati i quali infine si deve filtrare il tutto e il bitter aromatizzato è pronto. Versare quindi il Ginepraio Gin, il bitter e tutti gli altri ingredienti in uno shaker e agitare, senza ghiaccio. Versare in un bicchiere highball con ghiaccio e decorare con un bocciolo di rosa, due fettine di mela e una leggera spruzzata di cannella. IL DRINK:
Il cocktail Borgo Tre Case Sling è un twist ‘alla paesana’ del classico Singapore Sling (classe 1915),reinterpretato dal bartender Alessio Ciucci che si ispira al cult-movie Il ragazzo di campagna con protagonista Renato Pozzetto. Alessio si affida come ingrediente principale al Ginepraio, gin toscano biologico realizzato con tre varietà di ginepro: il Valtiberina, il Chianti e il Riviera – che cresce spontaneo in Maremma, in prossimità del mare. Gin, liquore alla ciliegia e il bitter aromatizzato homemade rappresentano le donne del protagonista, Artemio: sua madre, Maria Rosa (la ragazza che, secondo sua madre, Artemio doveva sposare) e Angela, la ragazza milanese di cui si invaghisce il protagonista, rappresentata anche dal frutto del peccato per eccellenza, la mela. Il suggerimento è di estrarre la mela Fuji, che rimane dolce e non farinosa. Il succo di pompelmo dona un tocco citrico al drink, che viene servito – TAAAC, direbbe il protagonista – in un bicchiere highball con della paglia intorno, a rappresentare la vita contadina di Artemio. Sottobicchiere e cannuccia facoltativa cartonati e TAAAC, il drink è servito!

Carlo Dutto

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Featured DRINK: NEGRONI ROOTS

Carlo Dutto
BARTENDER: Nicola Ruggiero, proprietario del ‘Katiuscia – Cocktail e altri rimedi‘ di Giovinazzo (Bari)

INGREDIENTI:
3 cl Seven Hills Italian Dry Gin
3 cl Vermouth Del Professore
2 cl bitter bianco
1,5 cl Amaro Snake Oil
Aria di caffè di cicoria homemade

Bicchiere: tumbler

PREPARAZIONE:
Per realizzare l’aria di caffe di cicoria homemade, utilizzare quella solubile, diluirla in acqua calda e aspettare che si raffreddi. Aggiungere della lecitina di soia e inglobarle, utilizzando un mixer a immersione. Quindi, con la tecnica dello stir & strain, versare in un mixing glass il Seven Hills Italian Dry Gin e tutti gli altri ingredienti – tranne l’aria di caffè di cicoria – e mescolare con del ghiaccio, fin quando il tutto si è raffreddato. Versare il composto in un tumbler alto, con un unico pezzo di ghiaccio rettangolare della dimensione del bicchiere e adagiare l’aria sul drink.

IL DRINK:
Il Negroni Roots di Nicola Ruggiero è un twist sul cocktail italiano più famoso nel mondo. Qui è declinato con protagonista assoluto il Seven Hills Italian Dry Gin, gin italiano che, grazie al suo carattere aromatico e fruttato risulta ingrediente ideale per il Negroni e i suoi sentori di camomilla romana e la freschezza del sedano, si legano perfettamente all’aria di caffè di cicoria. Il drink trae ispirazione dalla domanda se possa esistere o meno un alimento che rende invisibili. Nelle credenze popolari del Nord Europa, la cicoria era considerata una pianta magica, attraverso la quale si poteva arrivare al piacere dell’amore, a spezzare incantesimi, a diventare invulnerabili e anche invisibili! A Roma furono i medici Galeno e Plinio i primi a lodarne la pianta: il primo definendola ‘amica del fegato’, il secondo attribuendole preziose virtù rinfrescanti. Per ottenere questi effetti era però necessario dissotterrare la radice nel giorno di San Pietro e Paolo, avvalendosi di un pezzo d’oro o delle corna di un cervo. Fin dal Seicento la cicoria fu impiegata come surrogato del caffè e si diffuse anche grazie a Napoleone, quando vietò le importazioni di prodotti provenienti dall’Inghilterra e dalle sue colonie. Nella metà del Novecento era utilizzata in gastronomia – nelle minestre; in cosmesi – nelle maschere purificanti e in fitoterapia – nelle tisane digestive. I suoi fiori hanno la caratteristica di aprirsi al mattino sempre alla stessa ora e di chiudersi nella seconda parte del pomeriggio. Per questo, in alcune zone delle Alpi, la cicoria viene chiamata ‘orologio dei pastori’: quando i suoi fiori si chiudono, infatti, i montanari mungono le mucche al pascolo. Nel Negroni Roots il Vermouth Del Professore e il bitter bianco richiamano l’invisibilità, mentre lo Snake Oil è un amaro che si ispira ai finti rimedi miracolosi, spacciati dai ciarlatani che si fingevano medici.

Carlo Dutto

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Featured DRINK: CORDIALE E CORTESE

Carlo Dutto
BARTENDER: Giovanni Torre, proprietario e bar manager di Circus Cocktail Bar, a Catania

INGREDIENTI:
60 ml cordiale homemade alcolico chiarificato di mela verde e alloro
Top Cortese Pure Tonic

Bicchiere: highball
Garnish: foglia di alloro

PREPARAZIONE:
Per il cordiale homemade: mettere sottovuoto zucchero, mela verde e alloro per un paio di giorni, ottenendo così uno sciroppo, quindi aggiungere del London Dry Gin e acido citrico. Il drink si prepara con la tecnica build: versare il cordiale homemade filtrato, quindi il top di Cortese Pure Tonic direttamente in un bicchiere highball ‘panciuto’, con un grosso cubotto di ghiaccio, miscelare delicatamente e servire. Decorare con una foglia di alloro.

IL DRINK: Il cocktail Cordiale e Cortese nasce dall’esigenza di adattarsi a questo periodo, che ha reso tutti vulnerabili, ma con una grande voglia di uscirne e di non mollare. Per questo e senza la possibilità di aprire, come di consueto, durante la notte, lo stesso bartender catanese Giovanni Torre, come tanti altri colleghi lungo tutto lo Stivale, ha aperto il suo cocktail bar dalla mattina al pomeriggio. Il drink altro non è che una rivisitazione del classico Gin Tonic, pensato in una variante ‘mattutina’, con un cordiale poco alcolico a base di mela verde e alloro al posto del gin e la Cortese Pure Tonic, prodotta in Italia da Bevande Futuriste, tonica naturale che contiene solo acqua, sali minerali, zucchero e autentico chinino naturale.

Carlo Dutto

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Featured ALIVE WITH THE SEASONS OF JAPAN

Carlo Dutto

Roku Gin lancia per la prima volta in Italia, una campagna di comunicazione a 360°

Nel 2021 Roku Gin, prodotto nuovo per il mercato italiano (lanciato nel 2018) lancia per la prima volta in Italia, una campagna di comunicazione a 360°. Questa nuova campagna ruota intorno alle stagioni del Giappone, di cui Roku è l’emblema. Il claim è semplice, chiaro, diretto, non c’è bisogno di altro: “Alive with seasons of Japan”. Il protagonista unico è questo Gin Giapponese, ROKU GIN. Per inciso, Roku Gin è un prodotto che fa parte del portafoglio Beam Suntory, distribuito in Italia da Stock Spirits Srl, di cui è il distributore unico ed esclusivo.

Perché Roku? Perché Beam Suntory e Stock investono su questo prodotto? Perché Roku nasce per essere vincente e ha tutti gli elementi per esserlo: è un gin premium, artigianale e prodotto con 6 botaniche giapponesi.

Perché il claim “Alive with seasons of Japan”? Perché Roku è fatto “con” e “dalle” stagioni del Giappone. Ogni sua goccia. Naturalmente per essere tale, non può essere come gli altri gin. C’è bisogno di 1 anno intero per raccogliere le 6 botaniche giapponesi che lo contraddistinguono. Inoltre, queste botaniche vengono raccolte nell’esatto momento dello “Shun”, ossia il momento di massima fioritura. In primavera vengono raccolti i fiori e le foglie di Sakura. In estate viene raccolto il tè Sencha e il tè Gyokuro, in autunno viene raccolto il pepe Sansho e in inverno viene raccolto lo Yuzu. Il meglio di ogni stagione, raccolto, infuso e distillato. Cosa ci dice Roku? Che la Natura è viva. Che il dono di ogni stagione è prezioso. Ci dice che lo “Shun” lo si può “catturare”, “sentire”. E che nel momento della condivisione, ogni Roku Drinker può avvicinarsi al proprio “Shun”

Roku è la tradizione di casa Suntory proiettata in epoca moderna. Il nostro gin infatti racchiude l’anima del primo gin giapponese presentato sul mercato. Era il 1936 quando un giovane Shinjiro Torii, fondatore di Suntory, disse “Un giorno, il gin prodotto in Giappone sarà amato in tutto il mondo” presentando Hermes Gin. Hermes era un gin senza compromessi, di stampo inglese, basato su 8 botanicals molto classici per la produzione di un buon gin. I master distiller di casa Suntory, creando Roku nel 2017, hanno voluto dare nuova vita al gin di Shinjiro Torii, avvalendosi degli elementi che la natura giapponese mette a disposizione. La missione è stata quella di valorizzare la ricetta originale, senza snaturarla, amplificando le caratteristiche intrinseche che già nel 1936 Gin Hermes esprimeva. Roku, l’ideogramma impresso sulla bottiglia, significa 6, come sei sono i botanicals giapponesi e raccolti a mano presenti nel nostro gin. Ogni botanical, raccolto durante lo shun, rappresenta una stagione e le quattro stagioni dell’anno rappresentano il legame indissolubile tra Roku e la natura giapponese. Lo shun è quello specifico momento dell’anno in cui un elemento della natura esprime le sue massime caratteristiche, e questo specifico momento è a volte racchiuso in poche giornate. Così sono i fiori e le foglie del Sakura, il famoso e coloratissimo ciliegio giapponese, che raccolte in sole due settimane l’anno, rappresentano la primavera, conferendo a Roku il suo appagante aroma floreale. Questi due botanicals vengono distillati in un alambicco di acciaio e sottovuoto, con la tecnica della distillazione a freddo. Questa tecnica permette di mantenere inalterate le delicatissime caratteristiche del Sakura. Il sakura è stato scelto per amplificare le note floreali già presenti nella ricetta originale, date dall’utilizzo dei semi di coriandolo. L’autunno è rappresentato dal pepe sansho, un pepe molto particolare che viene raccolto e distillato fresco. Questo, a differenza di quanto si possa immaginare, regala una speziatura agrumata e delicatamente pungente a Roku Gin. L’inverno è la stagione degli agrumi anche in Giappone, e per rappresentarlo viene utilizzato lo yuzu, tipico agrume giapponese dal profumo inebriante. Questo botanical viene distillato in un alambicco discontinuo di rame e viene utilizzato solo il cuore della distillazione, dove è presente la maggior concentrazione di olii aromatici. Pepe sansho e yuzu sono stati scelti per amplificare le note agrumate che Torii diede a gin Hermes utilizzando scorze di arancia amara e limone. Infine l’estate viene rappresentata dal tè verde. Vengono utilizzati due tipi di tè: il tè sencha e il tè gyokuro, che durante l’estate regalano il loro miglior raccolto, detto Summer Flush. È proprio durante la stagione estiva che le lunghe giornate assolate portano alla pianta di Camelia sinensis, la pianta del tè, il maggior apporto di clorofilla. Questi due tè conferiscono la nota erbacea e leggermente amaricante avvertibile sul finale. La scelta dell’utilizzo del tè viene presa per dare forza alle note leggermente amare e speziate che Torii aveva individuato utilizzando cannella, cardamomo e angelica.Il ginepro ovviamente rimane al centro della scena, proprio per evidenziare il retaggio di cui Roku è figlio.

Carlo Dutto

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Featured DRINK: ANCORA UNA VOLTA

Carlo Dutto
BARTENDER: Jonathan Bergamasco, bar manager di Portico 4 cafè & lounge bar di Vercelli

INGREDIENTI:
4 cl Liquore Strega
2 cl gin
1,5 cl succo di limone
1,5 cl miele di ginepro Honey Mix Dzenevrà
tre foglie di menta

Bicchiere: Tumbler basso
Garnish: menta fresca e zest di limone

PREPARAZIONE
Versare tutti gli ingredienti in uno shaker, aggiungere ghiaccio a cubi e shakerare energicamente. Filtrare il cocktail in un tumbler basso precedentemente raffreddato con ghiaccio e servire con ciuffo di menta fresca e zest di limone. 

IL DRINK
Drink realizzato da Jonathan Bergamasco per la finale del Premio Strega Mixology 2018 e presentato in anteprima assoluta durante la serata del Premio Strega letterario al Ninfeo di Valle Giulia a Roma nel luglio 2018. Per realizzare il drink a base di Liquore Strega, il bar manager di Portico 4 Cafè & Lounge Bar – novità dell’estate 2020 post-lockdown a Vercelli – ha attinto ai ricordi felici e agli affetti familiari, per ricordare da dove fosse partito. Utilizzando uno di quei ricordi d’infanzia che ti fanno dire ‘vorrei poterlo vivere ancora una volta’

Carlo Dutto

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Featured DRINK: QUADRILATERO ROMANO

Carlo Dutto
BARTENDER: Marco Riccetti, head bartender dell’Inside Restaurant & Cocktail Bar di Torino

INGREDIENTI
5 cl Don Papa Rum
3 cl Amaro Parej
1 cl OSCAR.697 Vermouth Rosso
1 cl Frangelico
2 cucchiai zucchero muscovado
q.b. soda

Bicchiere: Old Fashioned
Garnish: cioccolato e lamponi

PREPARAZIONE:
In un bicchiere Old Fashioned versare due cucchiai di zucchero muscovado e versare la soda, per sciogliere lo zucchero. Girare con un cucchiaio fino alla completa diluizione, aggiungere l’amaro, l’OSCAR.697 Vermouth Rosso , il Frangelico, aggiungere del ghiaccio, girare per diluire un poco, aggiungere il Rum Don Papa, girare nuovamente per amalgamare e guarnire con cacao a scaglie e lamponi freschi.

ISPIRAZIONE:
Il drink Quadrilatero Romano si ispira a una delle zone più famose di Torino, conosciuta anche come il “salotto” della città. L’uso dell’OSCAR.697 Vermouth Rosso è un richiamo al vino aromatizzato creato nel 1786 proprio a Torino, in onore della città, come la nocciola del Frangelico. E, a sostenere il tutto, troviamo il filippino rum Don Papa, che esprime al massimo la multi-etnicità del Mercato di Porta Palazzo, con tutte le sue spezie.

Carlo Dutto

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Featured DRINK: DEMON IN A BOTTLE

Carlo Dutto

ispirato al personaggio di IRON MAN nel film “Avengers: Endgame”, di Anthony e Joe Russo, 2019

BARMAN: la crew de I MAESTRI DEL COCKTAIL

INGREDIENTI:

60 ml Jefferson’s Ocean Aged at Sea bourbon
10 ml Ferro China Baliva

Bicchiere: Old Fashioned

PREPARAZIONE:
Versare il bourbon Jefferson’s Ocean direttamente nel bicchiere Old Fashioned, aggiungere la palla di ghiaccio precedentemente preparata con la Ferro China Baliva, miscelare il tutto con un barspoon e servire.

ISPIRAZIONE:
I lettori di Iron Man conoscono bene il ‘vizietto’ di Tony Stark, che in alcune occasioni ha alzato il gomito più del dovuto. Nel 1979 uscì una storia intitolata proprio ‘Demon in a bottle’, la cui copertina mostrava il nostro eroe alle prese con una bottiglia di whiskey. Ecco quindi un grande classico americano, a base di bourbon Jefferson’s Ocean Made in Kentucky – e distribuito in Italia da Pallini – ma invecchiato in mare, di particolare pregio, vista la ricchezza smisurata del proprietario delle ‘Stark Industries’. Come Iron Man si mantiene in vita con un cuore artificiale, così il drink è alimentato da una grande palla di ghiaccio che contiene schegge di un liquore di Ferro China Baliva, per simulare il cuore dell’eroe, al cui interno si trovano schegge di metallo che non possono essere estratte, pena la sua morte. Un drink realizzato dal team de I Maestri del Cocktail (Giampiero Francesca, Carlo Dutto e Massimo Macrì), ‘fautori’, tra gli altri, del programma tv Drink Me Out su La7d e dell’app gratuita Guida BlueBlazer ai migliori cocktail bar d’Italia.

Carlo Dutto

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Featured Mattonella allo yogurt con frutti di bosco

Benedetta Giovannetti

Ingredienti
500 grammi di yogurt greco
30 grammi di zucchero a velo
10 grammi di gelatina in fogli
300 grammi di panna fresca liquida
15 grammi di miele millefiori
½ baccello di vaniglia
50 grammi di biscotti digestive

Per la coulis:
90 grammi di mirtilli
55 grammi di fragole
90 grammi di lamponi
10 grammi di acqua
20 grammi di zucchero a velo

Per guarnire:
Lamponi q.b.
Fragole q.b.
Mirtilli q.b.
Menta q.b.

Si comincia a preparare la coulis tagliando le fragole a pezzi, dopo aver eliminato il picciolo e poi, in un pentolino si mettono i mirtilli e i lamponi e si aggiungono le fragole.

Ai precedenti ingredienti, si uniscono anche zucchero e acqua e si lascia cuocere, per circa sei minuti, fino a che il composto non si sarà addensato.

Poi, prendere lo yogurt e metterlo in una ciotola, aggiungere i semi della bacca di vaniglia, il miele e mescolare.

Mettere i fogli di gelatina a mollo in acqua fredda, per circa 5 minuti; scaldare 50 grammi di panna fino a che non inizierà a bollire.

Spegnere il fuoco, attendere un minuto, poi strizzate la gelatina e aggiungerla alla panna, mescolare con un cucchiaio fino a farla sciogliere e intiepidire e poi, aggiungerla al composto di yogurt. Mescolare con una spatola, montare gli altri 250 grammi di panna fresca insieme allo zucchero a velo e unire al composto di yogurt, un po’ alla volta, mescolando dal basso verso l’alto.

Unita tutta la panna, versare la metà del composto in uno stampo da plumcake e aggiungere anche un po’ di coulis, posizionandola al centro e lasciando uno spazio dal bordo.

Ricoprire con la crema rimasta e livellare la superficie. Sbriciolare i biscotti con le mani in maniera grossolana e ricoprire la base della mattonella, pressare con le mani e riporre in frigo, per far rassodare il tutto, per almeno tre ore.

Nel frattempo, trasferire i frutti di bosco rimasti in un contenitore dai bordi alti.

Frullare il tutto poi, trascorse le ore di riposo, la mattonella sarà solida e compatta. Con un coltellino, seguire il perimetro dello stampo e staccarla, poi posizionare sullo stampo un piatto da portata e capovolgere lo stampo per far scendere la mattonella.
Decorare con frutti di bosco, coulis e foglioline di menta.

Benedetta Giovannetti

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Featured DRINK: IL VIZIO DI ZENO

Carlo Dutto
Daniele D’Ercole, bar manager di Portale 21 a Marino (Roma)

INGREDIENTI:
3 cl Vermouth Martini Riserva Speciale Rubino
3 cl Bitter Riserva Speciale Martini
2 cl Aberfeldy Single Malt Scotch Whisky 12 yo
5 gocce di fumo liquido homemade

Bicchiere: Old Fashioned
Garnish: scorza di limone essiccata 

PREPARAZIONE:
Per la preparazione del fumo liquido: macerare 5 grammi di tè nero Lapsang Souchong in 50 ml di alcool Buongusto per 24 ore. Filtrare il composto e utilizzare lo stesso tè in infusione in 100 ml di acqua bollente. Dopo 3 minuti, prelevare 50 ml dell’acqua, unirla all’alcool aromatizzato e imbottigliare. Per realizzare il drink: raffreddare un bicchiere Old Fashioned, versare l’Aberfeldy Single Malt Scotch Whisky 12 yo e gli altri ingredienti miscelandoli per circa 30 secondi con del ghiaccio, per diluire e raffreddare. Guarnire con una scorza di limone essiccata e bruciata con un cannello per dolci.

ISPIRAZIONE:
Il drink ‘Il vizio di Zeno‘ fa parte della prima cocktail list di Portale 21, ristorante con cocktail bar di alta qualità, appena aperto che sorge in una zona panoramica di Marino, zona dei Castelli Romani, caratterizzato da una splendida location e una grande cura nei piatti e nei drink. L’ispirazione del bar manager Daniele D’Ercole nasce dall’immaginare di avere Zeno Cosini ospite al bancone. Il protagonista de ‘La coscienza di Zeno’ di Italo Svevo è un imprenditore di Trieste che non riesce a smettere di fumare, nonostante i numerosi tentativi. Per questo chiede al bartender di aggiungere delle gocce di fumo liquido al suo classico drink Boulevardier, con una base di Aberfeldy Single Malt Scotch Whisky invecchiato 12 anni in botti di rovere nel cuore della Scozia.

Carlo Dutto