Anche Amazon Prime Video a Novembre arricchisce il suo catalogo con 5 titoli di tutto rispetto.
Il primo è “Cujo”, riadattamento dell’omonimo romanzo di Stephen King del 1983. Lo stesso scrittore pare che abbia espresso apprezzamento per la pellicola, nella quale è possibile percepire costantemente l’ansia e il terrore dei protagonisti, Donna e il figlio Ted, costretti a rifugiarsi in auto per sfuggire a un San Bernardo affetto da un’inspiegabile forma di rabbia che lo spinge a cibarsi di carne umana.
Segue un altro film ad alta tensione intitolato “31” e diretto da Rod Zombie. La storia è ambientata nell’Ottobre del 1976. I protagonisti in questo caso sono un gruppo di cinque ragazzi che viaggiano per gli States a bordo di un pulmino, tra bevute, consumo di droghe e immancabili avventure di sesso occasionale. Il loro viaggio però finisce male quando, dopo essersi fermati per fare benzina in una stazione di servizio isolata, vengono aggrediti e messi k.o. da alcuni sconosciuti che indossano maschere da clown. Quando riprendono i sensi i cinque scoprono di essere appena diventati i protagonisti di un gioco chiamato, per l’appunto, 31. Sono rinchiusi in un edificio e hanno dodici ore di tempo per tentare di sfuggire alla pazzia di un gruppo di squilibrati armati che daranno loro la caccia.
Atmosfera drammatica, invece, per “Monster’s Ball – L’ombra della vita”, film diretto da Marc Forest nel 2001, in cui la sorte beffarda intreccia i destini dell’agente di polizia penitenziaria Hank, che lavora nel braccio della morte insieme al figlio Sonny, e Leticia, moglie di un condannato a morte alla cui esecuzione presenziano proprio Hank e suo figlio.
Salto nel futuro con “Kill Command”, film d’esordio di Steven Gomez, in cui un gruppo di marines intenti a condurre esercitazioni di guerra su un’isola, guidato dal capitano Burkes e affiancato dall’ibrido di una ragazza-robot di nome Mills, viene assalito da una squadra di robot fuori controllo che spara per uccidere.
Chiude il quintetto “Il labirinto del fauno”, l’affascinante quanto cupa favola di Guillermo del Toro, in cui la protagonista Ofelia si muove sul sottilissimo confine tra due universi che coesistono, ovvero la cruda e spietata realtà degli uomini e l’immaginario fitto di ombre e misteri, in un’atmosfera che tiene lo spettatore in un costante stato di inquietudine.
Yami