Con gli “Itinerari Enogastronomici dell’Emilia-Romagna” da Piacenza a Rimini e “Le strade dei Vini e dei Sapori”, la valorizzazione turistica e la tutela delle tradizioni entrano nel cuore della cucina regionale. Nati dall’ideazione congiunta degli Assessorati all’Agricoltura e al Turismo gli itinerari si pongono l’obiettivo di giocare con l’enogastronomia una carta di qualità nel turismo emiliano-romagnolo. La promozione dei vini, delle produzioni agroalimentari e dei piatti tipici, infatti, si sposa perfettamente con una qualificazione in parallelo dei prodotti territoriali, fra cui godono di particolare attenzione quelli a marchio DOC, DOP e IGP. Su queste linee guida si è strutturato il progetto de “La strada del Culatello di Zibello”.
“La nostra è un’associazione misto pubblico/privata che racchiude in se sette comuni dove sono dislocati i produttori del Culatello di Zibello DOP. Sono 53 le realtà di privati rappresentate nella nostra associazione che includono, ovviamente, produttori, ristoratori, operatori turistici. L’obiettivo primario è quello di creare un flusso turistico-enogastronomico attraverso la promozione dei prodotti tipici delle nostre zone, non solo quelli più conosciuti ma soprattutto quelli, per così dire, minori vale a dire quelle peculiarità alimentari, come possono essere i salumi, che possono contare su di una minima produzione ma su di una elevata qualità – ha spiegato Davide Cappa coordinatore del progetto La strada del Culatello di Zibello –“.Un progetto lungimirante che parte da lontano e che pone le sue basi su alcuni principi cardini che hanno come unica mission quella della valorizzazione e promozione di un territorio, o parte di esso, che ha nel DNA una sua ampia vocazione al turismo di qualità ed anche di nicchia. In tal senso vanno viste anche le diverse iniziative, non solo gastronomiche, che Davide Cappa e i suoi più stretti collaboratori hanno avviato in questi anni. Idee e progetti che hanno iniziato anche a ricevere i primi e prestigiosi riconoscimenti a livello nazionale come quello ritirato nel 2006, unico fino ad ora ad essere assegnato ad una strada del gusto. “Abbinare i nostri prodotti culinari di eccellenza come, ad esempio, il Culatello di zibello, il Parmigiano Reggiano, il Fortanadel Taro, unvino autoctono IGP derivante da un mosto parzialmente fermentato che si sposa a meraviglia con il culatello,la spalla cotta di San Secondo e il Parmigiano Reggiano, alla promozione dei nostri borghi è quanto di più efficace ci sia per la valorizzazione di un territorio e dell’Emilia Romagna in particolare. Ecco perché abbiamo pensato di sfruttare al massimo le potenzialità delle aziende produttricianche attraverso l’organizzazione di degustazioni dei prodotti all’interno delle stesse aziende abbinandole, però, ad una scoperta o riscoperta delle preziosità di un territorio dove la storia, la tradizione, la cultura, l’arte, la musica la fanno da padroni – ha rimarcato Davide Cappa -. Nelle terre natie di Guareschi e di Verdi non potevamo non evidenziare punti notevoli di attrattiva comerocche e castelli, musei legati alla cultura tipica contadina o musei, per così dire, un po’ particolari come quellodel Parmigiano Reggiano o quello dedicato alla nebbia alla cui inaugurazionehanno preso parte più di 1000 persone. Un contenitore culturale particolare che vuole vedere il lato buono della nebbia attraverso foto artistiche scattate all’alba e al tramonto con lo scenario naturalistico del fiume del Po in sottofondo”. Uno dei punti focali del programma ordito da Davide Cappa e soci è quello della destagionalizzazione del turismo, aprendosi ai potenziali visitatori durante tutti i mesi dell’anno anche e soprattutto in quei periodi dove il flusso di turisti è meno tangibile. “Il lavoro di squadra e di rete è fondamentale ecco perché abbiamo deciso di veicolare anche altre iniziative promosse da noi, come le disfide del gusto vale a dire una gara enogastronomica tra due o più prodotti locali, o quelle proposte dalle altre strade della Romagna. In tal senso va vista l’organizzazione del “NovemberPorc”, una manifestazione che nell’ultima edizione ha fatto registrare 200 mila visitatori e che ha interessato quattro località della bassa parmense. Infine, ma non ultima come importanza, stiamo lavorando ad una app che possa fungere da interfaccia immediato con tutti coloro che vorranno venirci a trovare – ha concluso Davide Cappa –“.
Stefano Venditti